Attualità
Due navi a transponder spento erano vicine a dove sono esplosi i gasdotti NordStream
Due navi con il transponder spento sono state avvistate vicino alle perdite del gasdotto Nord Stream giorni prima che venissero rilevate le esplosioni , secondo i dati di una società elevazioni satellitari riportate da Business Insider.
La stessa società aveva rilevato 25 navi vicino ai siti delle perdite, due delle quali avevano spento i loro localizzatori. Una nave che spegne il proprio tracker AIS è considerata come un segnale di un qualcosa di potenzialmente illecito, soprattutto se questo accade in acque internazionali.
Le navi erano lunghe tra i 311 e i 426 piedi, cioè circa 100 e 140 metri, ed avevano i loro sistemi di identificazione automatica, o tracker AIS, spenti, ha dichiarato Jerry Javornicky, cofondatore di SpaceKnow.
“Avevano i loro radiofari spenti, il che significa che non c’erano informazioni sui loro movimenti e che stavano cercando di tenere nascoste al mondo le informazioni sulla loro posizione e le informazioni generali”, ha dichiarato Javornicky.
L’Organizzazione marittima internazionale impone alle navi con un carico di 330 o più tonnellate, così come alle navi passeggeri di qualsiasi dimensione, di accendere i loro localizzatori AIS durante i viaggi internazionali. Si tratta di uno strumento essenziale per tracciare le navi sia della normale navigazione, sia anche durante le emergenze.
Una nave che spegne il transponder è spesso vista come un elemento sospetto, dato che questa pratica è comune per le navi impegnate in attività illecite come la pesca illegale, il traffico di esseri umani e l’elusione delle sanzioni internazionali. Il fatto che due navi con tracciatore spento fossero nell’area delle esplosioni è estremamente sospetto, anche perché la dimensione dei natanti è tale che avrebbe permesso di trasportare quanto necessario al sabotaggio del gasdotto. Comunque due navi di queste dimensioni non possono scomparire nel nulla , anche perché, al fianco dei dati di tracciatura esistono le riprese satellitari. Probabilmente gli inquirenti svedesi hanno già una chiara idea di chi sia stato il colpevole. Però stranamente non si hanno notizie specifiche in merito, al di là di generiche affermazioni secondo le quali l’esplosione sarebbe frutto di un sabotaggio.
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