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Due giorni dopo la IPO il governo cinese blocca la App di DIDI, il super-Uber cinese

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Neanche DIDI, la società di origine cinese che ha avuto un’OPA di successo negli USA e che si presenta come una specie di Uber agli steroidi, è caduta nella maggiore trappola per grandi società cinesi. Infatti è andata in rotta di collisione con il governo e ne è stata colpita. Ad alcuni giorni da un documento che avvisava gli investitori di un possibile giro di vite delle autorità cinesi, dopo un primo avviso ricevuto ad aprile, Pechino ha aperto un’indagine su Didi Chuxing. Secondo una dichiarazione della Cyberspace Administration of China, Didi Chuxing interromperà la registrazione dei nuovi utenti durante una revisione delle proprie attività operative. La mossa è prevenire i rischi per la sicurezza dei dati, salvaguardare la sicurezza nazionale e proteggere l’interesse pubblico, secondo la dichiarazione delle autorità.

 

Ci sono voluti solo 3 giorni da questo avviso (e 2 giorni dall’IPO di Didi) perché questa previsione si avverasse, perché venerdì mattina le azioni Didi sono crollate di oltre il 10%, precipitando da $ 17 a $ 15, dopo un rapporto che La Cina aveva avviato un’indagine su Didi Chuxing. Secondo una dichiarazione della Cyberspace Administration of China, Didi Chuxing interromperà la registrazione dei nuovi utenti durante la revisione. La mossa è prevenire i rischi per la sicurezza dei dati, salvaguardare la sicurezza nazionale e proteggere l’interesse pubblico, secondo la dichiarazione. Inoltre i gestori degli App store cinesi hanno ricevuto l’ordine di rimuovere la App dai propri store, anche perché DIDI ha avuto la sfacciataggine di presentare la IPO nei giorni della celebrazione del centesimo anniversario del PCC.

Quello era solo l’inizio della campagna di Pechino per mettere l’ultima IPO cinese – che irrispettosamente ha osato rendere pubblica nel 100° anniversario del partito comunista – e solo due giorni dopo, domenica, l’amministratore del cyberspazio cinese ha ordinato agli operatori di app-store cinesi di rimuovere l’app Didi ride-hailing, dicendo che ha seri problemi di raccolta illegale di dati personali.

Le azioni di Didi, piazzate bene e che avevano raggiunto 17 dollari per azione, solo calate a 15  seguito della notizia, con una perdita del 10%. L’IPO di Didi è stata guidata da Goldman Sachs Group Inc., Morgan Stanley e JPMorgan Chase & Co, per un totale di 20 società incaricate di gestire il flottante. Fra gli investitori ci sono il gigante giapponese Softbank e Tencent.

Ormai le società cinesi sono nelle mani del governo e questo rende ogni investimento dubbio nella sua evoluzione. Dopo Alibaba e Bytedance ecco il caso di DIDI, a mostrare come siano fragili le tutele per chi si avventura in quel mercato.


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