Difesa
Droni russi sulla Polonia. Chiuso e poi riaperto lo Spazio aereo polacco
Durante un attacco all’Ucraina, diversi droni russi hanno violato lo spazio aereo polacco. Varsavia non si è limitata a protestare: ha reagito militarmente, abbattendo i velivoli, chiudendo 4 aeroporti e mettendo in allarme la popolazione. Un’escalation senza precedenti che testa la reattività della NATO.

La nottata tra martedì e mercoledì ha segnato un punto di svolta, forse non voluto, nella gestione della sicurezza lungo il fianco est della NATO.
Mentre l’Ucraina subiva l’ennesimo massiccio attacco aereo russo, con missili da crociera diretti verso Leopoli, Kiev e altre città strategiche, qualcosa è andato decisamente oltre il copione. Diversi droni russi hanno violato lo spazio aereo della Polonia, innescando una reazione che, per la prima volta, non si è limitata a comunicati di sdegno e convocazioni di ambasciatori, ma ha visto un intervento diretto militare polacco.
La risposta della Polonia
Il Comando Operativo delle Forze Armate polacche ha definito l’accaduto “una violazione senza precedenti” e “un atto di aggressione che ha creato una vera minaccia”. La novità sostanziale non risiede tanto nella violazione in sé – episodi simili, purtroppo, si sono già verificati – quanto nella decisione del Comandante Operativo: neutralizzare le minacce. E così è stato. Alcuni dei droni che si erano spinti in territorio polacco sono stati abbattuti.
La reazione a terra è stata immediata. Quattro aeroporti chiave, tra cui i due di Varsavia (Okęcie e Modlin), Rzeszów-Jasionka (hub cruciale per gli aiuti all’Ucraina) e Lublino, sono stati temporaneamente chiusi, dirottando il traffico aereo e causando una paralisi parziale dei cieli polacchi. Ai residenti delle regioni orientali di Podlachia, Lublino e Precarpazi è stato inviato un allarme via SMS, invitandoli a mantenere la calma e a segnalare eventuali resti. Resti di un drone sono stati trovati: alle 5:40 del mattino, vicino a Biała Podlaska, dove la polizia ha confermato il ritrovamento di un drone danneggiato, una versione di Shahed iraniano o la sua copia russa.
Da X immagine del drone ritrovato a Biala Polaska. Sembra sitratti di una versione russa dello Shahed
Immagini su X riportano i danni che un drone, candendo, avrebbe causato a un’abitazionenel villaggio di Wyriki, nella provincia di Lublino.
⚡ Russian drone damages residential house in Poland
In the village of Wyryki (Lublin Voivodeship), drone debris fell on a residential house, damaging the roof and a car. No one was injured.
Local residents reported hearing an explosion and seeing Polish fighter jets in the… pic.twitter.com/tv38fRicl6
— NEXTA (@nexta_tv) September 10, 2025
Mentre le forze di polizia e i vigili del fuoco venivano posti in stato di massima allerta, la catena di comando politico-militare si è attivata con una rapidità che la dice lunga sulla percezione della gravità della situazione. Il Primo Ministro Donald Tusk ha ricevuto un rapporto diretto dal Comandante Operativo, ha informato il Segretario Generale della NATO e ha convocato una riunione straordinaria del governo. Parallelamente, il Presidente Karol Nawrocki teneva un briefing presso l’Ufficio per la Sicurezza Nazionale.
La BBC ha sottolineato come la penetrazione dei droni sia stata così profonda da richiedere la chiusura degli scali della capitale, ben oltre la semplice fascia di confine. Non un errore di rotta, quindi, ma una possibile, deliberata provocazione per saggiare i tempi e i modi della risposta NATO.
La risposta, per ora, è stata ferma e contenuta entro i confini polacchi. Varsavia ha dimostrato di non essere più disposta a tollerare “oggetti volanti non identificati” che sorvolano il proprio territorio mentre il paese vicino è sotto un attacco coordinato.
Questo evento comunque mette in evidenza come anche un paese che investe molto in difesa sia esposto a penetrazioni da parte di droni a basso costo, per quanto, in questo caso, sembra si trati di un evento collaterale a un massoccio attacco verso l’ovest dell’Ucraina. Più che centinaia di carri armati, la Polonia avrebbe bisogno di un sistema di controllo dello spazio aereo e di abbattimento dei droni con costi economicamente contenuti. Al contrario Varsavia ha investito moltissimo sulle armi pesanti, più che su sistemi di difesa dai droni.

You must be logged in to post a comment Login