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Drone ucraino attacca la sede della Marina Russa a Sevastopoli (Crimea). Resistenza?

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Un piccolo ordigno esplosivo trasportato da un drone improvvisato ha colpito domenica il quartier generale della flotta russa del Mar Nero nella penisola di Crimea, ferendo sei persone secondo le autorità locali. Nello stesso tempo un missile russo avrebbe ucciso un ricco commerciale di cereali.

Non c’è stata alcuna rivendicazione immediata di responsabilità per l’attacco del drone nella città portuale di Sebastopoli, che ha costretto a cancellare le cerimonie della festa della Marina russa. Ma la natura apparentemente improvvisata e su piccola scala dell’attacco ha sollevato la possibilità che sia opera di insorti ucraini nel territorio conquistato dalla Russia nel 2014, ha riferito l’Associated Press.

Il drone sembrava essere fatto in casa e l’ordigno esplosivo di bassa potenza, ha dichiarato il servizio stampa della Flotta del Mar Nero. Sebastopoli dista circa 170 chilometri dalla terraferma ucraina, ma non è chiaro da dove il drone abbia iniziato il suo volo. Appare comunque difficile che un drone artigianale abbia potuto volare a meta per 170 km e colpire con precisione.

Alla luce dell’attacco, un consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha irriso la debolezza delle difese aeree russe. Se il drone fosse stato lanciano da dietro le linee russe sarebbe il segno di un movimento di resistenza, o di gruppi di incursori, ben impiantati in un territorio che i russi pensavano di controllare da tempo.

 


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