Euro crisis
DOSSIER EXPORT ITALIA (parte quarta): dove esportiamo
Gli equilibri dell’export italiano sono mutati con la crisi in quanto essa ha colpito soprattutto i Paesi avanzati. I mercati emergenti sono stati si contagiati ma solo attraverso gli scambi e quando, nel 2009, il commercio internazionale ha subito una contrazione dell’11% circa.
La ripresa dell’economia mondiale, l’anno successivo, ha avuto breve durata poiché in Europa gli Eurocrati hanno fatto partire la crisi da debito pubblico elevato (seconda metà del 2011). La crisi dei principali mercati industrializzati ha spinto le esportazioni italiane verso nuove mete: in cinque anni il peso dei nuovi mercati (sia emergenti che in via di sviluppo) è aumentato di 4,2 punti percentuali, a fronte di una riduzione simile (3,9 punti percentuali) per i mercati avanzati.
Crescono i Paesi emergenti, asiatici e latino-americani, con l’Asia che è stata la regione più dinamica (la rilevanza dell’area è aumentata di quasi 2 punti percentuali). Anche l’America Latina ha acquisito un ruolo crescente sia nel panorama internazionale sia come area di destinazione dell’export italiano, pur con dinamiche di crescita e profili di rischio differenti tra i Paesi dell’area. Anche il Nordafrica, negli ultimi anni, ha visto aumentare la propria quota per l’export italiano (da 2,3% nel 2007 a 3,1% nel 2012), mentre i pesi dell’Africa sub-sahariana e Medio-Oriente sono rimasti stabili nel periodo.
In Asia l’incremento delle vendite ha interessato quasi tutti i settori, specialmente l’alta specializzazione:
chimica-farmaceutica; tessile-abbigliamento (soprattutto per il segmento del lusso). È aumentata significativamente anche la rilevanza dell’export di altri beni di consumo nei Paesi europei non Ue: export di pelletteria e gioielli (questi in Svizzera). Molto bene la meccanica strumentale in America Latina (comparti dove abbiamo posizioni di leadership mondiale come l’imbottigliamento) e Brasile, Messico e Cile. È salito inoltre il peso dell’area Ue15 per l’export di alimentari e bevande, performance molto positiva in un contesto di complessiva contrazione delle vendite in quest’area.
E per concludere vediamo il quadro delle modifiche globali intervenute nell’export italiano e dei paesi nostri limitrofi:
Maurizio Gustinicchi
Economia5Stelle
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