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Economia

Dopo l’Ucraina, il Pakistan: Islamabad si propone come fornitore di Terre Rare agli USA

In occasione del Mineral Investment Forum ad Islamanbad il primo ministro Shehbaz Sharif propone il proprio paese come come hub d’estrazione e lavorazione delle Terre Rare

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Dopo l’Ucraina, gli Stati Uniti guardano al Pakistan nella loro continua ricerca di minerali rari,  come ha fatto sapere con interesse Islamabad.

Il Pakistan possiede uno dei più grandi depositi di rame e oro al mondo, oltre a ricche quantità di litio, un componente chiave delle batterie.

In cambio del sostegno militare e finanziario passato e futuro nella guerra contro la Russia, l’amministrazione di Donald Trump ha chiesto all’Ucraina un accordo che darebbe agli Stati Uniti quasi la metà delle entrate del Paese devastato dalla guerra, provenienti da minerali, petrolio e gas critici, oltre a partecipazioni in infrastrutture chiave come i porti, attraverso un fondo di investimento congiunto.

Ora le aziende americane guardano al Pakistan per i minerali e le terre rare. Il loro interesse è stato comunicato al primo ministro Shehbaz Sharif da Eric Meyer, alto funzionario dell’Ufficio del Dipartimento di Stato per gli Affari dell’Asia Meridionale e Centrale, durante un incontro a Islamabad, ha dichiarato il governo in un comunicato.

Questo avviene un giorno dopo che il Pakistan ha ospitato il Minerals Investment Forum, un summit internazionale volto ad attrarre investimenti stranieri nel settore minerario del Paese.

Al vertice hanno partecipato aziende internazionali come la canadese Barrick Gold e funzionari governativi degli Stati Uniti, tra cui Meyer, del Regno Unito, dell’Arabia Saudita, della Cina, della Turchia e dell’Azerbaigian. Barrick Gold è stata recentemente costretta a lasciare il Mali, per cui è alla ricerca di nuovi giacimenti da sfruttare.

Islamabad

Il Ministro Meyer ha “riconosciuto il potenziale del settore minerario pakistano”, si legge nel comunicato, aggiungendo che le aziende americane sono desiderose di esplorare le opportunità di investimento.

Ha ribadito l’interesse di Washington a espandere la cooperazione bilaterale in materia di commercio, investimenti e antiterrorismo.

Sharif ha affermato che il Pakistan possiede riserve minerarie del valore di trilioni di dollari, offrendo “immense opportunità” per gli investimenti stranieri che potrebbero aiutare i Paesi indebitati a uscire dall’attuale situazione finanziaria e a sfuggire al peso del debito.

Ha inoltre espresso il desiderio di Islamabad di rafforzare i legami con l’amministrazione di Donald Trump.

Ha chiarito, tuttavia, che il Pakistan non permetterà l’esportazione di minerali grezzi. Si aspetta che le aziende straniere lavorino i materiali estratti in loco ed esportino i prodotti finiti. La raffinazione/lavorazione locale incrementerà

In una dichiarazione rilasciata più tardi, mercoledì, l’ufficio di Sharif ha detto che stava inviando una delegazione per negoziare con l’amministrazione Trump sui dazi imposti di recente dal presidente americano e discutere i modi per migliorare il commercio bilaterale.

I principali giacimenti di rame e oro del Pakistan si trovano nella provincia del Balochistan, dove un’insurrezione etnica armata ha visto crescere la violenza negli ultimi anni.


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