Attualità
La deflazione che non c’è (secondo Draghi)…
Al Presidente Draghi, che in visita al parlamento europeo lo scorso 24 settembre ha dichiarato che la deflazione non è il vero problema bensì la disoccupazione, vorrei ricordare che c’è uno stretto legame tra questi due fattori da lui citati, ovvero calo dell’inflazione e reale rischio deflazione (Grecia ed Italia già lo sono).
Proprio oggi sono arrivati dati freschi che confermano questa tendenza…
Una diffusa mancanza di lavoro farà crollare i consumi e la produzione industriale
e come conseguenza i prezzi dovranno scendere. Non a caso ogni volta che l’ISTAT comunica i dati sull’occupazione, seguono anche i dati su un’inflazione sempre in calo, fino ad arrivare al segno negativo come già mostrato prima.
Attenzione! anche nel virtuoso e non corrotto Belgio, con Bruxelles capitale di questa Europa , è sbarcata la deflazione…
Se invece aumentasse l’occupazione, i consumi aumenterebbero di più, la gente avrebbe più soldi in tasca, quindi con maggiore domanda interna, aumenterebbero i prezzi e di conseguenza l’inflazione, ma ciò, in regime di moneta rigida, non porta quella competitività richiesta dal principio del mercantilismo che obbliga a sacrificare i consumi interni per aumentare i volumi di export, dal momento che non si può “sacrificare” la moneta tramite un suo deprezzamento.
E tale presa di coscienza su questo fenomeno macroeconomico pare che stia facendo breccia perfino nel PD!!
Quindi affermare che il problema NON è la deflazione ma solo la disoccupazione è un errore, perchè questi due fattori macroeconomici sono strettamente legati.
Ed infine la sua seguente affermazione : «Possiamo garantire tutto il credito possibile, ma se in alcuni Paesi per un giovane imprenditore ci vogliono mesi prima di ottenere permessi e autorizzazioni per aprire un nuovo negozio»
Non trova un riscontro valido, da momento che vivendo in una crisi da DOMANDA, anche se il giovane imprenditore riuscisse ad aprire la sua attività in 24 ore, comunque NON venderebbe un bel nulla per effetto del crollo dei consumi. Il problema che il presidente della BCE cita (burocrazia) verte dal lato dell’OFFERTA mentre noi, ripeto stiamo soffrendo una crisi da DOMANDA.
E per dare una spinta alla domanda, si dovrebbero attuare politiche espansive, a partire dalla rinuncia all’austerità.
Ecco spiegato l’accanimento nel concentrarsi per migliorare il lato dell’offerta anzichè agire sulla domanda…
Il fondo del barile è già da tempo completamente raschiato e con esso la legge di Say…
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