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DBRS conferma il suo rating, consigliando di guardare oltre il “Rumore Politico”

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DBRS , agenzia di rating canadese ed unica ammessa fuori dalle tre sorelle come indicatrice della qualità dei crediti di stato da parte della BCE ha confermato il proprio rating sull’Italia, con parole tutto sommato confortanti.

“DBRS is not overly concerned about the expected deterioration in the fiscal deficit provided Italy’s economic fundamentals do not deteriorate.

DBRS has witnessed that risks to financial stability caused by the widening of Italian sovereign bond yields appear contained for the time being. The banking system has made progress in reducing the stock of NPLs and strengthening capital buffers. Moreover, total employment is now above pre-crisis levels and the external position has improved over the last few years.”

DBRS non è eccessivamente preoccupata per il peggioramento atteso del deficit fiscale a meno che i fondamentali economici dell’Italia non peggiorino. DBRS valuta  che il rischio alla stabilità finanziaria causata dall’allargamento del rendimento del debito  italiano sia contenuto per il futuro. Il sistema bancario ha fatto dei progressi riducendo la massa degli NPL   rafforzando le riserve di capitale. Inoltre l’occupazione totale è ora al di sopra dei livelli pre crisi e le posizioni verso l’estero sono migliorate negli ultimi anni.

La società di consulenza mette in guardia da una possibilità di rallentamento economico, globale che abbia conseguenze sulla situazione economica italiana. Inoltre un’alta volatilità dei tassi di interesse potrebbe portare ad una riduzione del credito e della crescita. Si pone in luce poi che le prossime elezioni europee possono portare i partiti di potere a lavorare più per un successo di breve periodo che per riforme e miglioramenti duraturi.

Si tratta di osservazioni ed avvertenze comprensibili ed in gran parte approvabili. Bisogna avere una visione un po’ più a lungo termine rispetto alla prossima primavera e cercare di conseguire obiettivi a medio periodo, però nello stesso tempo, non si vede nessuna drammaticità. Non per niente si parla “Valutazione oltre il rumore politico”, per indicare il tentativo di vedere oltre il fumo che la cattiva comunicazione sta creando.

Alla fine sono Moody’s ha cambiato il proprio rating, le altre tre agenzie no, e questo è quello che importa.

 


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