Attualità
Daniele Franco debutta all’Eurogruppo. Posizione “Morbida” fino al 2022-23. E dopo?
Ieri c’è stato un debutto europeo. Il neo ministro dell’economia italiano, Daniele Franco, ha partecipato per la prima volta all’Eurogruppo, l’assise informale dei ministri delle finanze europei, cioè là dove si discutono e si decidono le politiche economiche dell’Unione. Un luogo anche di conflitti evidenti: sono passate alla storia, ad esempio, le discussioni sulla situazione greca del 2015, quando ministro era Yanis Varoufakis, e i suoi scontri con i paesi cosiddetti “Austeri”.
Ieri però , da quanto trapela, non vi è stato un clima conflittuale interno, ma delle giuste preoccupazioni verso una situazione in evoluzione, che sta presentando delle sfide non facili e che rischia di evolvere verso una diversificazione netta degli obiettivi fra gli stati europei. Però cerchiamo di procedere in modo ordinato ed esaminiamo i punti essenziali:
- Prima di tutto la posizione “Morbida” sulle politiche di bilancio, con la clausola di salvaguardia attiva e i vincoli di bilancio sospesi andrà avanti sicuramente per il 2021 e 2022. Si parla anche di 2023 per i paesi che non sono ancora usciti dalla crisi;
- comunque, con l’avanzare della vaccinazione e l’alleggerirsi della pandemia si parla di una strategia di uscita che punti alla “Resilienza” ed alle politiche “Verdi”. La brutta parola resilienza deve essere presa come una sorta di sottile minaccia perchè lascia intravvedere le riforme che, sinora, si sono sempre tradotte in misure socialmente molto pesanti, come tagli alle pensioni, allo stato sociale etc;
- Si è parlato di politiche “Settoriali”, nel senso che si è preso atto che alcuni settori sono stati diversamente impattati dalla crisi Covid-19. Secondo l’Eurogruppo si è trattato principalmente di accelerazioni di trend economici pre-esistenti per cui bisogna accelerarne l’evoluzione in ottica, come sempre, digitale e verde;
- vi sono preoccupazioni per la rivalutazione dell’Euro sul dollaro.
Analizziamo gli ultimi due punti. I settori che stanno soffrendo maggiormente in questo momento per il Covid-19 sono i servizi, soprattutto turismo, ristorazione e assimilati. Questi settori presentavano un trend crescente sino al covid-19, e inoltre sono settori che avevano la positiva caratteristica di essere ad alto utilizzo di lavoro, cioè erano in grado di creare occupazione. L’affermazione dell’Eurogruppo che la loro decadenza seguisse un trend pre esistente non sembra corretta, anzi appare come l’alibi per non fare assolutamente nulla per il loro salvataggio.
Il timore riguardante il cambio Euro-Dollaro invece viene a rispecchiare i timori che la politica fortemente espansiva di Biden venga a colpire l’export europeo, incrementando le difficoltà economiche del vecchio continente. La risposta a questa situazione sarebbe, in teoria, semplice: una equivalente politica economica espansiva, cioè più spesa finanziata a debito attraverso la BCE, con magari un leggera spinta inflattiva. Peccato che questo vada contro il credo della Germania e dei paesi “Austeri”, per cui, in realtà, non si fa nulla , a parte l’osservazione della situazione.
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