Cultura
Dalla Britannia a Bisanzio? Il guerriero di Sutton Hoo potrebbe essere venuto dall’Impero d’Oriente
La sotria del sepolcro di Sutton Hoo, nel Regno Unito, risalente al VI secolo, potrebbe essere piùà ricca di quanto si pensasse, e rivelare la storia di un comandante sassone che combatté per i bizantini in Medio Oriente contro i Sassanidi
Uno dei piùà importanti ritrovamenti archeologici del Regno Unito è Sutton Hoo, dove è stata trovata la sepoltura di una persona di grande importanza, dotata di un ricco corredo funebre, in una nave. Nonostante la ricchezza di ritrovamente non si è mai potuto appurare chi fosse la persona sepolta.
Ora si inizia a fare qualche ipotesi. Helen Gittos, docente di storia medievale all’Università di Oxford, nel Regno Unito, ha sviluppato una nuova teoria sull’identità dei resti ritrovati in un famoso sito di sepoltura vicino a Suffolk, in Inghilterra.
Il docente ha pubblicato un articolo sulla rivista English Historical Review in cui espone le sue idee. Chiamato Sutton Hoo, il sito di sepoltura è stato scoperto quasi un secolo fa e da allora è diventato oggetto di molti dibattiti.
Scoperto alla fine degli anni Trenta, Sutton Hoo (dall’inglese antico Sut e hoo, che si riferisce a una collina a forma di tallone) si è presto scoperto che conteneva i resti non solo di esseri umani, ma anche di un’intera nave. Il sito è diventato un importante luogo di scavo per la ricerca sul regno dell’Anglia orientale all’epoca degli anglosassoni. Il sito, composto da 20 tumuli, si trova vicino a un porto sul Mare del Nord.
Gli oggetti trovati sotto i tumuli suggeriscono che le persone sepolte erano importanti, forse addirittura reali. Alcuni hanno suggerito che una o più tombe potrebbero essere i resti di un comandante o un nobile bizantino.
Le sepolture sono state datate al 575 d.C. circa, un’epoca in cui l’Impero romano si era già ritirato dalla Britannia, lasciando che la regione si sviluppasse in modo indipendente. Ricerche precedenti hanno dimostrato che i soldati in Britannia venivano reclutati dall’esercito bizantino, impegnato a combattere i Sasanidi nell’attuale Iran.
Molti oggetti trovati nel sepolcro e in tombe secondarie sono simili a oggetti che si trovavano in Italia o nell’Impero Romano d’Oriente, e, anche se è possibile si trovassero li come risultato di commerci o di doni, è più probabile che il morto se li sia portati da sue esperienze precedenti. La Gitton ha studiato a fondo questi oggetti trovando similiturdini nel mondo tardo romano:
Ancora più interessante è il ritrovamento di quello che appare essere l’asta di un vessillo in uso alle formazioni militari romane e che si può vedere in molti bassorilievi. La sua presenza
L’autrice suggerisce che le somiglianze non sono probabilmente una coincidenza, ma che si trattasse di un gruppo di persone seppellite con il proprio comandante, dopo aver servito a lungo nell’esercito Bizantino del VI secolo.
Inoltre è più probabile che le persone che seppellirono gli uomini sotto il tumulo di Sutton Hoo venerassero i soldati tornati dai combattimenti con l’esercito bizantino e li considerassero eroi, il che, osserva l’autrice, avrebbe meritato un funerale e una sepoltura sontuosi.
L’autrice fa anche notare che il recente lavoro degli scavatori sul sito ha smontato l’idea che solo un uomo sia stato sepolto con la nave, ma pare che, al fianco del personaggio principale, vi siano delle tombe secondarie.
L’ipotesi di soldati sassoni che in formazione servissero nell’impero bizantino è tutt’altro che peregrina, e, in seguito, gli imperatori romani usarono i vichinghi come propria guardia personale.
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