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Da “Re della Finanza” al fallimento in meno di un mese, con pensanti conseguenze per tutti…

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Chi troppo in alto sal, spesso discende,

precipitevolissimevolmente..

 

Lex Greensill è passata da essere il “Re della supply chain finance” ala bancarotta in due settimane. Tanto per ricordare quanto la gloria del mondo  sia effimera.  Cos’è la supply chain finance, per i non addetti ai lavori? Si tratta di forme di finanziamento che partono dal cliente finale e  servono a finanziare, a ritroso, tutta la catena di fornitura. Detto anche “Reverse factoring”, avviene quando è l’azienda che effettua l’ordine ad inviare a un factor le fatture ricevute per lo sconto, in modo da permettere un pagamento anticipato al fornitore. Una forma finanziaria che serve a rendere una catena logistica meno costosa e più efficiente.

Greensill Capital di Lex Greensil sembrava aver innovato e aggiornato questo banale processo di credito commerciale. Tutto sembrava andare a gonfie  vele, con un business in crescita e , tutto sommato, sicuro per tutte le parti coinvolte, dato che la società che inviava a scontare le fatture dei fornitori erano solitamente grandi gruppi internazionali.

Poi, ieri mattina, le cose sono precipitate  poiché, a seguito delle decisioni di Credit Suisse e Softbank di abbandonare il fondo che gestiva tutte le operazioni, il GAM Greensill Supply Chain Fund, il cui gestore,  svizzero GAM Holdings ha quindi dovuto chiudere apporti e ritiri, per “mutate situazioni di mercato”. Praticamente il fondo è andato il liquidazione

“Una certa parte delle attività [dei fondi] è attualmente soggetta a notevoli incertezze per quanto riguarda la loro valutazione accurata.” un modo gentile per dire che non si sa se ci sarà copertura per chi ha messo i soldi….

Greensill ha affermato di aver riconosciuto “la decisione” di sospendere “temporaneamente” i fondi, aggiungendo:

“Restiamo in trattative avanzate con potenziali investitori esterni nella nostra azienda e speriamo di essere in grado di aggiornarci ulteriormente su questo processo imminente”.

Per il FT la Greensill Capital si sta preparando a presentare istanza di insolvenza nel Regno Unito, ponendo fine alle sofferenze di una società finanziaria sostenuta da SoftBank e consigliata dall’ex primo ministro David Cameron. Sarà probabilmente Apollo Global Management a comprare le parti più interessanti, lasciando però gli azionisti, come il fondo Vision di Softbank, con ben poco da portare a casa…

Gli avvocati della Greensill hanno evidenziato come non è detto che le perdite possano essere parate da una assicurazione sui crediti non più rinnovata. Sono 50 mila le persone che rischiano il posto di lavoro fa Regno Unito e vecchio continente, con un buco che può essere di diversi miliardi.

Intanto, con ritardo, si stanno muovendo le autorità di controllo del mercato a partire da BaFin, il regolatore tedesco, che ha rilevato delle irregolarità nella filiale tedesca, la Greensill Bank AG e nei suoi traffici con le società dell’imprenditore britannico Sanjeev Gupta. KPMG è stata ora incaricata di indagare  sulla trascrizione e sulla contabilizzazione di una serie di crediti che, pare, fossero relativi a transazioni non ancora effettuate… quindi oggettivamente falsi.

 


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