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Il Cuore Pulsante della Terra: la scioccante scoperta in Etiopia che riscrive la geologia

Una rivoluzionaria scoperta in Etiopia svela che il mantello terrestre non è statico, ma “pulsa” come un cuore. Questo fenomeno, pubblicato su Nature Geoscience, collega i movimenti profondi del pianeta a terremoti, vulcani e alla nascita di nuovi oceani.

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Nel cuore dell’Etiopia, nella regione dell’Afar, dove tre placche tettoniche si incontrano, un team internazionale di scienziati ha svelato un fenomeno sorprendente: il mantello terrestre non è statico, ma “pulsa” come un cuore, influenzando terremoti, vulcani e persino la nascita di nuovi oceani. Questa scoperta, pubblicata da un gruppo di dieci istituzioni, ridefinisce il legame tra l’interno profondo della Terra e le sue caratteristiche superficiali. La ricerca è stata pubblicata su Nature Geoscience.

Un laboratorio geologico unico al mondo

L’Afar è una delle poche regioni del pianeta dove si può osservare direttamente il punto di incontro di tre grandi rift tettonici: il Rift Etiopico Principale, il Rift del Mar Rosso e il Rift del Golfo di Aden. Qui, la crosta terrestre si sta letteralmente spaccando, creando le condizioni per la formazione di un nuovo bacino oceanico. Sotto questa zona, gli scienziati hanno identificato una colonna di mantello caldo e parzialmente fuso, che si solleva in modo asimmetrico e pulsante.

La regione dell’Afar, dove si incontrano tre placche

“Non si tratta di un flusso costante, ma di un mantello che pulsa, portando con sé tracce chimiche uniche, come dei codici a barre geologici,” spiega la dottoressa Emma Watts, autrice principale dello studio. Queste pulsazioni, canalizzate dalle placche tettoniche in movimento, variano a seconda dello spessore e della velocità di separazione delle placche stesse.

Metodo e scoperte

Per arrivare a queste conclusioni, il team ha raccolto oltre 130 campioni di rocce vulcaniche dall’Afar e dal Rift Etiopico Principale, integrandoli con dati geochimici esistenti e modelli statistici avanzati. I risultati mostrano che il pennacchio di mantello sotto l’Afar non è uniforme, ma presenta bande chimiche che riflettono le diverse condizioni dei tre rift. Nei rift a separazione più rapida, come quello del Mar Rosso, le pulsazioni si propagano in modo più efficiente, come un battito in un’arteria stretta.

Implicazioni per vulcani e terremoti

Questa scoperta non cambia solo la nostra comprensione dei pennacchi di mantello, ma collega i processi profondi a fenomeni superficiali come terremoti, eruzioni vulcaniche e la frammentazione dei continenti. “Le pulsazioni del mantello possono concentrare l’attività vulcanica nelle aree dove la crosta è più sottile,” spiega il professor Derek Keir, co-autore dello studio e docente presso le Università di Southampton e Firenze. “Questo ha implicazioni cruciali per come interpretiamo il vulcanismo e l’attività sismica.” perché le conseguenze di questo studio sul mantello pulsante sono importanti, cioè capire come si evolvono il vulcanesimo e quali sono gli spostamenti nel mantello alla base dei terremoti.

Rift Valley, lago di lava

Un lavoro di squadra interdisciplinare

La ricerca dimostra l’importanza della collaborazione tra geologi e geofisici di diverse istituzioni. “Senza un approccio multidisciplinare, è impossibile avere un quadro completo dei processi che avvengono sotto la superficie terrestre,” sottolinea Watts. Il prossimo passo sarà capire come e a che velocità il mantello si muove sotto le placche tettoniche, perché questo spiegherà come evolve la crosta terrestre.

Perché è importante

Questa scoperta non è solo un passo avanti nella geologia, ma ci aiuta a comprendere meglio i meccanismi che modellano il nostro pianeta, dalla nascita di nuovi oceani ai rischi naturali. L’Afar, con il suo paesaggio di lave basaltiche e rocce vulcaniche, continua a essere un laboratorio naturale unico per studiare il cuore, che adesso possiamo definire pulsante, della Terra.


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