Attualità
Crolla il prezzo dei noli Europa- Costa est USA. Quindi crisi in arrivo?
Nell’ultimo anno, il traffico transatlantico in direzione ovest è stato un punto di forza per le compagnie di trasporto container, un punto di forza in un contesto di crisi globale. Le tariffe Europa-USA sono state un’eccezione, rimanendo molto più alte di quelle del traffico trans-Pacifico e, fino a poco tempo fa, superando di gran lunga i livelli pre-COVID. Questo premio è ancora presente, ma si sta riducendo rapidamente. Le tariffe spot Europa-Costa Orientale continuano a diminuire costantemente, seguendo lo stesso schema visto in precedenza per le altre rotte principali. L’unica differenza è un ritardo temporale.
I dati sulle importazioni spiegano la caduta tardiva del traffico transatlantico. Il commercio tra Asia e Stati Uniti è dominato dai beni di consumo. Questi ultimi sono scesi per primi. L’interscambio Europa-USA è trainato principalmente dalle forniture per l’edilizia e secondariamente da bevande, mobili e attrezzature meccaniche (compresi i ricambi auto).
La domanda di beni da costruzione ha resistito più a lungo di quella di beni di consumo. Ora la parte edilizia sta affondando. ecco l’indice Freightos Baltic Daily
L’indice giornaliero Freightos Baltic (FBX) ha fissato le tariffe medie Europa-Costa Orientale a 3.081 dollari per unità equivalente a quaranta piedi giovedì, con un calo del 44% su base annua.
I dati di Xeneta mostrano che anche le tariffe dei contratti a lungo termine su questa rotta sono in forte calo. La società ha dichiarato che i contratti a lungo termine per il traffico Nord Europa-Costa Orientale avevano una media di 4.750 dollari per FEU a partire da lunedì. I tassi a lungo termine su questa rotta non erano così bassi dal settembre 2021. Xeneta prevede che i tassi a lungo termine scenderanno ulteriormente a maggio.
I noli di trasporto sono un indicatore dei flussi commerciali, e appare chiaro che l’export dall’Europa occidentale sia in calo, per cui i prezzi dei noli scendono. Vedremo l’effetto sulle bilance commerciali dei paesi europei fra qualche mese. Il timore deve essere soprattutto per l’Italia che ha sempre avuto una bilancia commerciale attiva verso gli USA. Non è che, a furia di esplosione dei costi energetici, ci siamo giocati un grosso cliente?
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