Economia
L’Unione Europea è vicina alla fine? I tedeschi cominciano a chiederselo
Persino il quotidiano tedesco Die Welt lancia l’allarme sul futuro dell’UE, definendo l’accordo con gli USA un'”umiliazione”. Un’analisi durissima che prefigura la fine dell’Unione e ne certifica l’irrilevanza politica.

La Commissione Europea, e forse l’Unione come la conosciamo oggi, è vincina alla fine. Non lo diciamo noi, che magari siamo tacciati di euroscettici, ma lo dice il quotidiano più “Mainstream” e in altri momenti più europeista della Germania, la Welt. L’articolo, che apriva ieri sera la pagfina iniziale del sito, è scritto dal corrispondente da Bruxelles, Cristoph B. Schlitz.
In un articolo durissimo, con toni che non si vedono sui giornali italiani, il quotidiano tedesco attacca la Presidente della commissione von der Leyen, ma anche tutto l’ambiente di Bruxelles, accusandoli di aver concluso un pessimo accordo con gli USA, di aver portato la UE all’irrilevanza, ma di non volerlo neppure ammettere.
Ecco alcuni estratti dell’articolo:
La perdita di benessere e disoccupazione: le conseguenze dell’accordo commerciale di Ursula von der Leyen saranno drammatiche. Ma anche dopo l’umiliazione di Turnberry, le élite di Bruxelles continuano a festeggiare. La verità è che la crisi dell’UE solleva questioni fondamentali.
Il giornale è duro anche con i tedeschi che sono parte della Commissione
Come scolari, von der Leyen e il suo entourage (tre dei cinque partecipanti erano tedeschi) sedevano sul divano, annuivano docilmente, sorridevano educatamente e adulavano il presidente che blaterava davanti a loro.
Il giornale tedesco non ha problemi a dare pane al pane, chiamando “Umiliazione di Turnberry” quello che è successo con l’incontro Trump von der Leyen.
L’umiliazione di Turnberry – un accordo commerciale che costerà ai consumatori e ai produttori europei un’immensa perdita di benessere, produrrà disoccupazione e delocalizzazioni verso gli Stati Uniti e porterà a una cattiva allocazione delle risorse nel commercio mondiale – è purtroppo sintomatica dello stato dell’Unione Europea. Essa tende all’autosminuimento. È politicamente debole.
Finalmente anche un giornale tedesco si rende conto della totale inadeguatezza dei vertici dell’Unione:
L’immagine pubblica e l’immagine che le élite dell’UE hanno di sé stesse sono ovviamente molto diverse: sempre più decisioni vengono definite “storiche”, si lodano regolarmente i “valori europei” come linea guida per il resto del mondo (che però spesso accusa l’UE di “doppi standard” nel modo in cui applica questi valori) e si esalta il proprio fascino perché sempre più paesi vogliono aderire all’Unione. Si tratta di autosuggestione, ignoranza o ottusità?
L’autore , Christoph B. Schiltz si chiede se ora la UE non sia alla fine:
Non sono necessari processi e coalizioni radicalmente nuovi all’interno dell’Europa, ma anche con paesi terzi, per ottenere risultati migliori? In breve: l’UE è alla fine?
Il quotidiano quindi critica spietatamente l’accordo raggiunto, con il dazio generalizzato al 15%, confermando quello che su Scenari Economici avete letto molte volte: l’accordo concluso dalla UE è peggiore rispetto a quello concluso dal Regno Unito, un paese molto più piccolo e fuori dalla UE.
E come è possibile che il Regno Unito, con un prodotto interno lordo di 3,4 trilioni di dollari USA (2023), sia riuscito a ottenere un accordo doganale nettamente migliore rispetto all’UE, con un PIL di 18,6 trilioni di dollari USA (2023)?
Quindi il quotidiano tedesco, alla fine, di fronte all’evidenza, perfino i giornali mainstream tedeschi, base del potere europeista, sempre pronti ad accettare i diktat di Bruxelles, anche perché spesso ricopiavano quelli di Berlino, sono costretti ad accettare il fallimento totale della UE.
La cura proposta però non è che una ripetizione del male: un maggior interventismo europeo, anche militare, con l’invio di missili a lungo raggio (quali? I Taurus e gli Scalp non sono missili a lungo raggio, ma semplici cruise) all’Ucraina, come una specie di affermazione dell’esistenza tramite la guerra, il tutto “Per aprire una nuova era”, sempre citando il quotidiano. Un’affermazione pericolosissima solo per non accettare la sola logica soluzione: lo scioglimento dell’Unione Europea per salvare l’Europa dei popoli e quindi ripensarla su una base diversa, non costrittiva, senza direttive e Commissione, ma collaborativa e su un fondamento di parità.
Purtroppo questo è un passaggio troppo avanzato per poter essere accettato, almeno per ora. Ma fra qualche mese, di fronte alla crisi economica e politica, anche i tedeschi saranno costretti ad accettarlo.
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