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Crisi Ucraina. la telefonata Biden – Putin allunga la vita? Sicuramente alla crisi

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Quindi, fra le sei e le sette serali di oggi, si è tenuta l’attesa telefonata, chiesta da parte americana, fra Putin e Biden. Nel frattempo anche russi, italiani e svedesi hanno lasciato Kiev, che non sembra essere una meta turistica desiderabile. Del resto è inverno, fa freddo e c’è fango in Ucraina, che c’è da fare li?

Come è andata la telefonata? Biden ha ribadito che, nel caso di invasione, le conseguenze saranno “Gravi” per la Russia. Quindi ha informato che una parte delle truppe USA in Ucraina è stata ritirata. Magari, come fatto dal Regno Unito, avrà informato Putin che comunque non sono truppe combattenti. Quindi ha detto che gli USA sono pronti ad utilizzare “Ogni opzione diplomatica e non”, dove il “Non” è la parte minacciosa. Fine della telefonata.

Non sembra, di per se, una telefonata che abbia “Allungato la vita”, ma non tutto è negativo. Abbiamo una data di scadenza per l’invasione russa, mercoledì 16 febbraio. Dopo di che, se i russi non attaccassero, che si fa? Si fissa una nuova data per la fine del mondo? Oppure si fa una bella de – escalation? Si va avanti con provocazioni reciproche? Perché il sottomarino americano al largo delle Curili attualmente russe (anche se contese dal Giappone) è proprio un ottimo biglietto da visita per presentare il proprio desiderio di pace. Come lo sono le esercitazione congiunte Russia – Bielorussia, o la formazione di una forza NATO in Romania per l’area del Mar Nero, forza a cui gli USA hanno inviato un po’ di F 16 e a cui dovremmo contribuire anche noi.

A me sorge un dubbio: la telefonata di Biden non è mica una via di fuga quando mercoledì prossimo Putin non invadesse l’Ucraina? Anche perché neanche gli Ucraini credono nell’invasione.

 


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