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Crisi ucraina: il grimaldello per far entrare gli OGM nella UE

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La guerra russo – ucraina non solo mette in pericolo le forniture energetiche, ma anche quelle alimentari e ha già visto un’esplosione nei prezzi di mais e grano tenero. Quindi ora anche  Bruxelles e i 27 dovranno adottare decisioni importanti e impensabili nel campo alimentare. Perfino pericolose.

Nell’emergenza per le forniture alimentari i 27 paesi membri dell’UE stanno valutando la possibilità di consentire l’importazione e la  produzione interna di alimenti transgenici, al fine di aumentare la produzione e la disponibilità di cibo e di materie prime agricole, diminuendo la dipendenza dall’estero. L’Europa è fortemente dipendente dalle importazioni di cereali, semi oleosi e colture proteiche, che sono tutte materie prime per l’ agroindustriale alimentare. Acquistiamo all’estero grano,  mais,  semi di soia, semi e olii di girasole.  I prezzi stanno salendo che sembrano inarrestabili. Il grano e il mais si stanno già avvicinando ai 40 centesimi al chilo all’origine e gli esperti del settore parlano di un mercato mondiale “Spaccato”, in cui ci si può aspettare tutt’altro che una stabilità vicina. La situazione comincia a motivare grandi cambiamenti nelle politiche agricole europee, anche se non sono stati ancora annunciati a campane,

Sinora buona parte delle forniture provenivano dalla Russia, ora colpita dai dazi, e dall’Ucraina, la cui produzione agricola è in dubbio a causa degli eventi bellici. Per fortuna l’alternativa esiste, attraverso le forniture nord e sud americane, ma queste sono spesso ottenute con semi transgenici che sono vietate nella UE. Quindi ecco la discussione attuale: ammettere i prodotti agricoli provenienti da semi transgenici per, appunto aumentare le quantità disponibili.

Tutto questo va ovviamente contro le indicazioni della PAC, la politica agricola europea, ma, sulla pressione delle necessità, soprattutto del settore dell’allevamento, a corto di mangimi, pare si vada verso una moratoria al divieto di importazione degli OGM. Il problema non è l’eccezione una tantum, ma che questo diventi poi il grimaldello per introdurre in modo stabile prodotti OGM in un sistema che , sinora, si è basato sulla biodiversitàò e specificità delle produzioni agricole. Rischiamo di abbassare e banalizzare le produzioni agricole europee, buttando il bambino con l’acqua sporca.


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