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L”Iran minaccia di chiudere Hormuz. Il mondo col fiato sospeso

La tensione è alle stelle. L’Iran valuta la chiusura dello Stretto di Hormuz dopo l’attacco USA. Il 20% del petrolio mondiale è a rischio. Preparati a uno shock sui prezzi e a un possibile conflitto nel Golfo.

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Un voto del parlamento iraniano, in risposta a un presunto attacco americano a siti nucleari, ha acceso una miccia che minaccia di far esplodere i mercati energetici globali. La decisione di chiudere lo Stretto di Hormuz, un’arteria vitale per il commercio mondiale, è ora nelle mani del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale iraniano. La tensione è a livelli di guardia: il mondo rischia uno shock petrolifero senza precedenti.

Attraverso questo braccio di mare transita circa il 20% del fabbisogno mondiale di petrolio e gas. Un blocco significherebbe il caos. Nazioni come il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti vedrebbero le loro esportazioni azzerate di colpo. Il Qatar, gigante del gas naturale liquefatto, si troverebbe isolato o quasi. L’impatto sul prezzo del greggio sarebbe istantaneo e devastante, con un’impennata che colpirebbe le economie di tutto il pianeta, Italia inclusa.

La mossa, per quanto potente, si rivelerebbe un’arma a doppio taglio. Anche l’Iran, la cui economia dipende pesantemente dall’export di greggio, subirebbe conseguenze catastrofiche, trovandosi di fatto impossibilitato a vendere il proprio petrolio, con il suo maggior terminal petrolifero, Kargh, isolato. È uno scenario di mutua distruzione economica che riporta alla mente i giorni bui della “Guerra delle Petroliere” negli anni ’80.

La porta droni della IRCG

Scenario di guerra nel Golfo

Cosa accadrebbe se Teheran desse il via libera alla chiusura? I Paesi del Golfo non resterebbero a guardare. È quasi certo che richiederebbero un intervento internazionale, guidato probabilmente dagli Stati Uniti, per garantire la libertà di navigazione. Potremmo assistere al ritorno dei convogli navali militari a scorta delle petroliere, una soluzione già adottata in passato per forzare il blocco.

Tuttavia, anche con una risposta militare rapida, il blocco, seppur temporaneo, provocherebbe un’ondata di panico sui mercati. Per un periodo, la cui durata è impossibile da prevedere, i prezzi del petrolio schizzerebbero alle stelle, aggravando l’inflazione e mettendo a rischio la stabilità economica globale. La decisione finale di Teheran non è ancora stata presa, ma il mondo osserva, trattenendo il respiro, l’avvicinarsi di una possibile apocalisse energetica


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