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Crisi prezzi alimentari uguale rivolte: un’infografica spiega la relazione

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Delacroix-rivoluzione

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La guerra russa in Ucraina ha avuto ripercussioni immediate sui mercati alimentari globali, dato il ruolo dei paesi come principali esportatori di prodotti agricoli essenziali, come grano, olio di semi di girasole, orzo e mais, e ha colpito anche alimenti deperibili come frutta e verdura. Perfino in Italia vi sono stati casi diffusi di razionamento dell’olio di girasole.

Come mostrano i dati della FAO, il prezzo dei prodotti alimentari di base è aumentato dall’invasione dell’Ucraina dopo aver già seguito una tendenza al rialzo dal 2020 nel corso della pandemia di Covid-19. Attualmente l’indice FAO sui prezzi alimentari è giunto a 138,1, il massimo di sempre e maggiore dei picchi raggiunti  nelle precedenti rivolte sociali. Ecco una infografica che collega il livello dei prezzi all’instabilità sociale

 

Come osserva Katharina Buchholz di Statista, in passato simili impennate del prezzo del cibo hanno portato a disordini, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, e hanno persino coinciso con la primavera araba nel 2011, quando le popolazioni del Nord Africa e del Medio Oriente sono state messe alle strette da regimi oppressivi e sentendo che l’ulteriore compressione dei loro mezzi di sussistenza a causa dei prezzi elevati è aumentata e ha rovesciato diversi regimi regionali.

L’attuale livello dei prezzi dei generi alimentari sta addirittura superando i picchi osservati nel 2011 e nel 2008, quando i prezzi dei generi alimentari e di altro tipo sono aumentati drasticamente, provocando disordini in diversi paesi africani, nonché in Bangladesh, Haiti, Indonesia e Yemen. L’inizio della crisi finanziaria globale ha posto fine all’aumento dei prezzi di quell’anno.

Nella situazione attuale, Human Rights Watch ha avvertito che la crisi alimentare potrebbe colpire nuovamente il Nord Africa e il Medio Oriente, poiché diversi paesi della regione sono i principali importatori di prodotti alimentari russi o ucraini. Secondo il professore di economia della Cornell University Chris Barrett, il potenziale di disordini è nuovamente aumentato. All’inizio di marzo in Iraq si sono svolte proteste per i prezzi dei generi alimentari e ci sono manifestazioni in corso in Sri Lanka.

 


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