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Crisi immobiliare cinese: le profonde e non risolvibili radici demografiche

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lo sciopero dei mutui di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa, nel quale i percettori di credito si rifiutano di pagare le rate se il valor dell’immobile è inferiore a quello del debito, è solo la punta di un iceberg di un un problema epocale non solo per l’immobiliare cinese, ma per tutta la sua società.

Dopo la pandemia la crisi nello sviluppo della popolazione cinese si è intensificato. Le nuove previsioni demografiche delle Nazioni Unite, pubblicate all’inizio di questo mese – le prime in tre anni – indicano che la Cina è pronta a cedere lo status di nazione più popolosa del mondo all’India il prossimo anno. Le Nazioni Unite hanno previsto che la popolazione cinese raggiungerà il picco quest’anno, anziché nel 2031 come precedentemente stimato. Si prevede che la popolazione si ridurrà di 90 milioni – più dell’attuale popolazione della Germania – entro il 2050.

fonte: Nazioni Unite

Anche questa previsione potrebbe essere troppo ottimistica, secondo Julian Evans-Pritchard, economista della Cina presso Capital Economics. Le Nazioni Unite prevedono che il tasso di fertilità della Cina abbia toccato il fondo nel 2021 e sia destinato a crescere lentamente per i prossimi 30 anni. Evans-Pritchard ha detto che questo è “poco plausibile” e che è più probabile che la fertilità diminuisca, come è successo in altri Paesi asiatici negli ultimi anni. Ha sottolineato che le Nazioni Unite non sono riuscite a prevedere il calo del tasso di fertilità della Cina negli ultimi anni.

Una popolazione in calo comporta ogni sorta di problemi, tra cui una crescita economica più lenta e una crisi pensionistica in un paese in cui i cinquantenni, spesso, sono già in pensione

Però , come mostra il grafico sopra stante, il problema più immediato è legato alla domanda immobiliare, che è destinata a calare in modo stabile e continuo nel tempo, invertendo un trend che esisteva da decenni e quindi necessitando una profonda riforma economica.  Secondo le stime di Goldman Sachs, i cambiamenti demografici fanno sì che la domanda di alloggi in Cina scenda dagli 8 milioni di unità all’anno degli anni 2010 a solo 1,5 milioni entro il 2050.


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