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Economia

Crisi degli Utili BMW: tra Debolezza cinese e Minaccia dei Dazi, l’Auto tedesca si avvia alla Crisi

Crisi dell’auto tedesca: la BMW vede l’utile ridursi di un quarto, mentre anche il fatturato scende del 7,6%.. Il problema è duplice: il mercato cinese è sempre più competitivo ed ostile, e ora c’è il problema dei dazi USA che rischia di mettere l’auto tedesca in crisi.

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L’industria automobilistica tedesca, un tempo fiore all’occhiello dell’economia europea, naviga in acque sempre più agitate. Il recente crollo degli utili di BMW nel primo trimestre del 2025 ne è una chiara testimonianza, segnalando non solo difficoltà contingenti per il colosso bavarese, ma anche problemi strutturali che affliggono l’intero settore teutonico, stretto tra la frenata del cruciale mercato cinese e l’incubo di nuove guerre commerciali.

Il Crollo dei Profitti BMW: I Numeri di una Crisi Annunciata

I dati finanziari di BMW per il primo trimestre del 2025 parlano chiaro: la casa automobilistica di Monaco ha registrato un utile netto di 2,2 miliardi di euro, segnando un drastico calo del 26,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Anche il fatturato ha subito una contrazione del 7,8%, attestandosi a 33,8 miliardi di euro, mentre l’utile ante imposte è sceso di un quarto a 3,1 miliardi di euro. Particolarmente significativo è il calo del margine di profitto nel settore automobilistico, sceso al 6,9%, con una perdita di 1,9 punti percentuali. Nonostante queste cifre negative abbiano superato le già pessimistiche aspettative degli analisti, che prevedevano un calo del fatturato del 4% e un crollo dell’utile ante imposte del 31%, il segnale d’allarme è inequivocabile. Il calo globale delle vendite del gruppo BMW (che include Mini e Rolls-Royce) è stato dell’1,4%, per un totale di 586.000 veicoli.

Le Cause della Crisi: Occhi Puntati sulla Cina

La principale responsabile di questa emorragia di profitti è la performance deludente sul mercato cinese. Le vendite di BMW in Cina sono precipitate di oltre il 17% nel primo trimestre. Questo mercato, un tempo gallina dalle uova d’oro per i costruttori tedeschi, si sta trasformando in un campo di battaglia estremamente competitivo.

Le case automobilistiche locali stanno guadagnando terreno rapidamente, soprattutto nel fiorente segmento dei veicoli elettrici, dove BMW fatica a imporsi con la sua attuale gamma di modelli. La pressione è tale che Jochen Goller, membro del consiglio direttivo per la Cina, ha ammesso di dover tagliare le vendite per evitare perdite maggiori nelle feroci guerre di sconti in corso.

Sebbene BMW avesse strategicamente spostato la produzione del suo popolare SUV X5 dagli Stati Uniti alla Cina, mitigando parzialmente l’impatto dei dazi rispetto a concorrenti come Mercedes su quel modello, la debolezza generale sul mercato del Dragone rimane il vulnus principale.

BMW X5 2025

La Spada di Damocle dei Dazi USA e le Guerre Commerciali

A complicare ulteriormente lo scenario si aggiunge la persistente minaccia dei dazi statunitensi e delle guerre commerciali.

Nonostante BMW produca circa 300.000-400.000 auto all’anno nel suo stabilimento nella Carolina del Sud (principalmente SUV, di cui una parte significativa esportata), l’azienda importa dalla Germania berline cruciali come la Serie 5 e la Serie 7, che rappresentano circa la metà delle sue vendite negli USA.

Questo la rende vulnerabile a eventuali inasprimenti tariffari. L’azienda stima che l’impatto delle tariffe e delle possibili contromisure potrebbe tradursi in miliardi di euro di oneri. Sebbene i dazi abbiano avuto un impatto limitato sui conti del primo trimestre, BMW avverte che la loro influenza potrebbe farsi sentire maggiormente nel resto dell’anno. Il CEO Oliver Zipse si dice ottimista sulla possibilità di negoziare un accordo con Washington per compensare importazioni ed esportazioni, forte anche del sostegno di esponenti repubblicani della Carolina del Sud, ma l’incertezza legata alle future politiche commerciali statunitensi, specialmente in vista di possibili cambi di amministrazione, rimane elevata.

L’Industria Automobilistica Tedesca Sotto Pressione Generale

La crisi di BMW non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto di generale sofferenza per l’industria automobilistica tedesca. La rivale Mercedes-Benz ha visto i suoi profitti crollare del 43% a 1,73 miliardi di euro nel primo trimestre. Audi, altro marchio premium, ha registrato un utile di soli 630 milioni di euro, un calo del 14,4% rispetto a un trimestre dell’anno precedente già debole. Volkswagen, la casa madre di Audi e numero uno in Germania, ha subito una flessione del 41%, con utili per 2,2 miliardi di euro.

L’indice Ifo sul clima di fiducia nel settore è sprofondato a -30,7 punti, riflettendo un pessimismo diffuso. Le aspettative sull’export sono in calo e le aziende tedesche percepiscono un peggioramento della loro posizione competitiva al di fuori dell’Unione Europea. Nella UE le immatricolazioni, anche se in lieve ripresa a Marzo, sono molto inferiori rispetto a quelle pre Covid.

La Concorrenza Cinese e la Sfida dell’Innovazione

La crescente forza dei produttori cinesi, specialmente nel settore dei veicoli elettrici e delle tecnologie connesse, rappresenta una sfida epocale. Sebbene parlare di “irrilevanza” dei marchi tedeschi sia prematuro, è innegabile che la loro storica posizione di dominio sia seriamente minacciata, soprattutto nel cruciale mercato cinese. La rapidità di innovazione e l’aggressività commerciale dei nuovi player cinesi stanno costringendo i colossi tedeschi a una difficile rincorsa, come dimostrano le difficoltà di BMW nel penetrare il mercato EV cinese. La concept car “New Class” esposta a Shanghai simboleggia la volontà di reazione, ma la strada per recuperare il terreno perduto appare ardua.

BMW New Classa Shanghai

Prospettive e Strategie BMW: Tra Cautela e Speranza

Nonostante il difficile avvio d’anno, il CEO di BMW, Oliver Zipse, ha ribadito la fiducia nelle previsioni annuali, che indicano profitti stabili attorno agli undici miliardi di euro. Zipse sottolinea come, in un ambiente complesso, diventino cruciali “i prodotti, la strategia e l’adattabilità” per soddisfare le diverse esigenze dei clienti globali. L’azienda punta sul rinnovamento di modelli chiave come la X3 e la Serie 5, previsto per il 2025, per stimolare una leggera ripresa delle vendite.

Nonostante queste speranze rimane il fatto che la BMW, come Mercedes, è sempre più in difficoltà nel conservare la propria quota di mercato, anche perché le case cinesi puntano sempre di più al settore lusso/sportivo, dove le case tedesche un tempo regnavano quasi incontrastate .


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