Seguici su

Analisi e studi

Crisi acciaio: produzione mondiale in calo, e non c’è ottimismo per il prossimo futuro

A febbraio calo della produzione dell’acciaio del 3,4%, medio, 3,3 % per la Cina e 3,5% per il resto del mondo. Russia in linea con il resto del mondo. Calo del mercato interno cinese pone dei dubbi sulla sua effettiva evoluzione

Pubblicato

il

A febbraio, quasi tutti i principali Paesi produttori di acciaio, dieci dei quali rappresentano l’80% della produzione globale di acciaio, hanno ridotto la produzione. Secondo la World Steel Association (WSA), vi è stato un calo globale della produzione che si è riverberato anche nei mercati dell’est. . Gli operatori di mercato e gli analisti non prevedono una rapida ripresa della produzione.

Il calo è stato del 3,4% a livello globale e del 3,3,% per la Cina, mentre il resto del mondo è calato del 3,5% a febbraio.

Produzione dell’acciaio grezzo , quantità assolute (le barre) e percentuali (il grafico continuo) ROW  è Resto del Mondo. da Worldsteel.org

Il tasso di declino della produzione di acciaio in Russia nel mese di febbraio è stato pari alla media mondiale, secondo un’analisi della World Steel Association (WSA).

Secondo le stime dell’organizzazione, la produzione di acciaio in Russia è diminuita del 3,4% su base annua, raggiungendo i 5,8 milioni di tonnellate nel corso del mese. Anche la produzione dei 69 Paesi che forniscono i dati della WSA è diminuita a febbraio del 3,4% a 144,7 milioni di tonnellate. La fusione russa è scesa del 2,5% nei due mesi, mentre quella globale del 2,2%.

Centrale di controllo di una grande acciaieria

Tra i dieci maggiori Paesi produttori di acciaio, che rappresentano oltre l’80% della produzione mondiale, otto hanno ridotto la produzione a febbraio.

Fanno eccezione l’India e la Corea del Sud, dove, secondo la WSA, la produzione è aumentata del 6,3% e dello 0,7%, rispettivamente a 12,7 e 5,2 milioni di tonnellate. Anche l’India rimane in positivo nei risultati del bimestre.

I principali Paesi per produzione globale di acciaio nel periodo gennaio-febbraio 2025 e le aree geografiche

I principali paesi produttori di acciaio a febbraio, con variazione produttiva rispetto all’anno precedente, sono stai i seguenti:

 

La Cina, il più grande produttore mondiale di acciaio, ha visto la sua produzione di fusioni a febbraio calare del 3,3% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 78,9 milioni di tonnellate. Per i due mesi, il dato è sceso dell’1,5% a 166,3 milioni di tonnellate, secondo il WSA. Quest’anno la Cina potrebbe ridurre la produzione di acciaio di 50 milioni di tonnellate a causa del rallentamento dell’attività economica del Paese, della guerra commerciale con gli Stati Uniti e dell’eccedenza di metallo sul mercato mondiale

Il consumo di acciaio in Cina è calato ancora di più perché le esportazioni cinesi sono aumentate del 6,7% nei primi due mesi rispetto all’anno scorso, raggiungendo i 16,97 milioni di tonnellate, e questo deve mettere qualche dubbio sui dati economici interni, a meno che il paese non stia producendo auto e calcestruzzo con la plastica.

Riscaldamento del lingotto d’acciaio prima di entrare in un laminatoio a caldo in Corea del Sud

Allo stesso tempo,  molti produttori cinesi stanno affrontando una redditività negativa delle esportazioni a causa del calo dei prezzi dell’acciaio, cioè fanno dumping pur di mantenere attivi gli impianti. Trump non ha completamente torto nell’imporre i dazi sull’acciaio.

Secondo i dati della WSA, a febbraio la produzione russa di acciaio è diminuita dell’1,7% su base mensile. Altri Paesi produttori di acciaio hanno registrato tassi più elevati. Così, in Cina la produzione di acciaio a gennaio è scesa del 3,7%, in Giappone del 5,9%, negli Stati Uniti del 9%.

Per grandi aree geografiche la situazione è la seguente:

L’unica area in espansione è l’Africa, che comunque ha una produzione limitata. Per il resto i dati sono negativi, con picchi per il Medio Oriente e l’Europa extra UE.

Gli operatori del settore e gli esperti non vedono alcun segnale di miglioramento della situazione del mercato, 

Il mercato nei prossimi mesi, secondo alcuni enti previsori, avrà una serie di motivi guida:

  • il motivo principale, in questa fase del mercato, è l’eccesso di offerta. Questo avrà delle conseguenze sul prezzo che si manterrà stabile, nella migliore delle ipotesi.
  • prezzi in rialzo negli USA per i dazi, che non potranno essere immediatamente compensati dalla domanda interna, con il rischio di un calo della domanda;
  • la Cina vedrà un calo sia della domanda interna, soprattutto dal settore immobiliare, sia delle esportazioni, in questo caso a causa dei dazi imposti negli USA. Il Dumping non potrà continuare in eterno e quindi lexport verrà;
  • l’Europa, che è una delle aree che ha maggiormente pagato la crisi, dovrebbe vedere una leggere ripresa della produzione nei prossimi mesi e, soprattutto, nella seconda metà del 2025.
  • Il Giappone è forse l’unica area dove ci sono prospettive di una leggera ripresa delle produzioni, soprattutto per una domanda interna discreta.

Quindi non c’è da aspettarsi una ripresa dei prezzi nei prossimi mesi. Nella migliore delle ipotesi, da verificare, ci sarà una stabilizzazione dei prezzi, ma alcuni mercati avranno delle forti difficoltà.

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento