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Criptovalute: il Parlamento Europeo propone di TRACCIARE tutte le movimentazioni. Il desiderio di dittatura è forte a sinistra

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Giovedì scorso i legislatori del Parlamento Europeo hanno sostenuto regole di tracciabilità più severe per i trasferimenti di Bitcoin e altre criptovalute, con una richiesta che vorrebbe cancellare quel poco di riservatezza e di privacy della vita di ognuno.

Il progetto di legge, parte di una più ampia normativa per la lotta al riciclaggio di denaro e alla criminalità finanziaria, richiederebbe agli exchange regolati di raccogliere e condividere con le autorità tutti i dati sulle transazioni che avvengono al loro interno. 

Secondo la proposta, avanzata per la prima volta l’anno scorso dalla Commissione Europea, le società di criptovalute come gli scambi dovrebbero ottenere, detenere e presentare informazioni su coloro che sono coinvolti nei trasferimenti. Tali informazioni dovrebbero essere messe a disposizione delle autorità competenti. Non essendo abbastanza, si richiederebbe ai creatori di wallet privati di raccogliere le informazioni sulle transazioni  superiori ai 1000 euro per poi condividerle con le autorità.

Se queste norme fossero applicate a un sistema come quello della Blockchain, che di per se permette una perfetta tracciabilità delle transazioni, creerebbe un vero e proprio stato di polizia finanziaria. Un’idea degna di Orwell, venuta in mente ai Verdi che la sostengono con forza. Il desiderio di controllo sociale è forte in loro: del resto sono quelli che vorrebbero maggiormente condizionare i comportamenti delle persone.

Altri gruppi sono divisi sulla proposta dei Verdi che appare, francamente , eccessiva e liberticida a molti. Soprattutto rischia di essere demagogica e inefficace: io posso downlodare un wallet da un paese extra UE che non raccoglie i dati, come non lo farebbero i wallet in tutto il mondo, senza considerare che l’esistenza dei DEX, gli exchange decentralizzati, renderebbe vano il controllo tramite exchange ordinari. Questi ultimi verrebbero puniti e penalizzati, favorendo l’attività di forme totalmente fuori controllo.

Antonio Maria Rinaldi, eurodeputato ID e membro proprio della commissione ECON è intervenuto sulla materia affermando che una scelta del genere dovrebbe essere discussa in una conferenza internazionale, se non mondiale, proprio perché, altrimenti, qualsiasi normativa si tradurrebbe semplicemente nel trasferimento dell’operatività sulle valute virtuali al di fuori della legislazione europea.

La BCE con il membro del board Panetta si è espressa a favore di controlli più rigidi, una posizione preoccupante nel momento in cui la Banca Centrale Europea sta valutando la CBDC, la valuta elettronica della banca centrale. Stiamo avviandoci verso un futuro senza privacy, completamente tracciabile, quindi senza libertà personale?


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