Analisi e studi
Crescita: la Cina rischia di essere il fanalino di coda dell’Estremo Oriente
La Cina è stata a lungo la locomotiva dell’Asia, ma ora le cose sono cambiate notevolmente.
L’economia cinese sta affrontando una serie di sfide significative, tra cui una crisi immobiliare e un’elevata disoccupazione giovanile. Dopo decenni di rapida crescita, il Paese dovrebbe ora registrare una crescita economica inferiore a quella di altri Paesi asiatici.
Questo grafico illustra la crescita prevista del PIL pro-capite per alcuni Paesi asiatici tra il 2023 e il 2026, sulla base dei dati compilati da HSBC a novembre 2024.
Economia cinese in ritardo
Secondo le proiezioni, nel periodo 2023-2026 l’India e i Paesi del Sud-Est asiatico dovrebbero registrare una crescita media del PIL pro-capite del 6,5%.
La maggior parte di queste economie dovrebbe prosperare, sostenuta da una demografia giovane, da una classe media in crescita, da forti flussi di investimenti privati esteri e nazionali e da un settore tecnologico in piena espansione.
In Cina, tuttavia, si prevede una crescita media del PIL pro-capite di appena il 3,9%. Per far fronte a queste sfide economiche, i massimi dirigenti cinesi hanno segnalato l’intenzione di adottare misure di stimolo più incisive per contribuire a colmare le lacune della domanda dei consumatori.
Gli alti funzionari cinesi hanno anche indicato l’intenzione di aumentare la spesa pubblica e di ridurre ulteriormente i tassi di interesse.
Secondo Robin Xing, capo economista per la Cina di Morgan Stanley, che ha dichiarato a Bloomberg Television che il 2025 “sarà l’anno dei tentativi”, il Partito Comunista al potere dovrà affrontare una “lunga battaglia” per rilanciare l’economia.
“Forse nel 2026 troveranno finalmente la giusta dose di politiche: una combinazione di stimoli incentrati sui consumi e una riforma della rete di sicurezza sociale”, ha aggiunto Xing.
Però, come diceva Yoda, “Provare No! Fare e non fare, non c’è provare“. Allo stesso modo non ci si può permettere di provare, quando si governa una nazione con un miliardo di abitanti. Bisogna agire in modo deciso, altrimenti si rischia il “Decennio perduto” come per il Giappone.
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