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Così è, se vi pare!

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italia affonda

24 set. 14

La scorsa settimana il governatore della banca centrale svizzera (HBC) ha fatto sapere che, allo scopo di tenere il cambio €uro/Franco (CHF) inchiodato a 1.20, comprerà tutta la valuta pregiata che servirà ad abbassare il costo dello stesso, senza soluzione di continuità (in questo banalissimo modo si può far deprezzare o  apprezzare una valuta, dipendentemente dalla vendita o dall’acquisto della tua divisa sul mercato dei cambi).

L’economia elvetica non sta attraversando il miglior periodo e un Franco troppo forte ostacolerebbe esportazioni e turismo, per cui il desiderio di avere una moneta relativamente debole è più che legittimo. Un’altro chiaro segnale del rallentamento economico elvetico è relativo alla quasi chiusura alla manodopera d’immigrazione proveniente anche dalla UE: non vogliono in alcun modo creare problemi ad un mercato del lavoro saturo ma ricco e maturo che ha trovato il suo equilibrio proprio grazie ai generosi salari con i quali le famiglie continuano a spendere, evitando spinte deflazionistiche peggiori. In svizzera ci tengono ai consumi interni: sanno benissimo che una crescita sana e duratura dell’economia parte necessariamente da lì, cosa che nel resto d’€uropa sembra sia stato proditoriamente dimenticato.

Le concessioni fatte alla U€ in materia di inasprimento di leggi e regole anti-riciclaggio e revisione del segreto bancario vanno lette nella stessa ottica: un continuo aumento di richiesta di valuta svizzera, derivante dai troppi stranieri che si recano ad aprire C/C, convertendo in CHF  la propria moneta, ne fa salire il valore, vanificando ogni sforzo fatto in precedenza. In pratica gli “sfizzeri” non desiderano più come una volta i correntisti stranieri (che avevano nelle leggi elvetiche un muro quasi insuperabile da qualsiasi fisco e/o polizia mondiale) principalmente per questo motivo.

Più di un anno fa segnalavo una pratica che definire banditesca sarebbe riduttivo: ho la “vaga” impressione che la HBC, per tenere basso il Franco, compri dollari, €uro, Yen ecc con denaro “creato” dal nulla e a secondo delle necessità del momento. E vi assicuro che tale pratica è la REGOLA con cui si muovono tutte le banche centrali che tramite i vari QE, LTRO  & affini creano nuova moneta dal nulla, facendone pagare le INGENTI spese alla collettività produttiva. Del resto è quello che hanno fatto (e fanno ancora tutt’oggi) i banksters. Quando andiamo a chiedere un prestito in banca loro ci chiedono che garanzie possiamo offrire in cambio ma non si fanno certo il problema di verificare se hanno denaro disponibile da prestare: loro prestano a prescindere, creando di fatto moneta sotto forma di debito ogni volta che tali prestiti vengono concessi. Poi succede che, per puro caso, accecati dalla loro ingordigia, si lasciano prendere la mano, prestando anche a cani e porci che difficilmente potranno rimborsare i prestiti. Dopo qualche anno di incubazione scoppia il bubbone che, come conseguenza, porterà nel baratro non solo cani e porci ma tantissima brava gente che si è trovata esposta finanziariamente in un periodo di recessione sopraggiunta nel frattempo e per certi versi inaspettata. Chiaramente le banche incriminate NON verranno lasciate fallire come meriterebbero (vedi MPS) e neanche nazionalizzate come etica imporrebbe (rivedi MPS) ma vengono “sovvenzionate” dagli Stati con i nostri soldi, presi nell’unico modo conosciuto: attraverso nuove tasse, tagli alla spesa pubblica ecc. e se ciò malauguratamente non dovesse bastare te li prendono direttamente dai C/C (Cipro docet).

La politica monetaria imposta ai governi dalle potentissime banche private ha fatto si che il denaro che – badate bene- dal 1971 NON è più vincolato all’oro ne ad alcun altro bene fisico, venisse creato SOLO ed ESCLUSIVAMENTE sotto forma di DEBITO e a questa regola anche gli Stati hanno dovuto e devono piegarsi ed inchinarsi.

Cosa vieterebbe ad uno Stato autonomo ed autodeterminato di battere tutta la moneta necessaria atta a perseguire la piena occupazione? Del resto il denaro immesso nel circuito economico dovrebbe corrispondere alla possibilità che ha una Nazione di creare beni e servizi ma vediamo benissimo che non è così: all’economia italiana sono stati sottratti 150/200 miliardi, ovvero il denaro corrispondente ai crediti inesigibili in seno alle banche: siamo come un organismo a cui è stata succhiata la linfa, attaccati all’ossigeno, senza cure e con la vana speranza di riuscire comunque a sopravvivere.  È chiaro che se non si ha un tessuto industriale ben avviato (come qualsivoglia Nazione facente parte del G-20) l’immettere liquidità nel sistema serve a poco e, come dimostrano i casi dei Paesi in via di sviluppo (Zimbabwe docet) che hanno stampato cartamoneta senza avere alcuna base produttiva alle spalle, ti porta in una spirale iper-inflattiva da cui è arduo uscirne.

Ricordate bene una cosa: l’inflazione, in un Paese che fa parte del G-20 si può alzare in un sol modo: mettendo il denaro in tasca  alle famiglie che riprenderebbero a consumare maggiormente, avviando un nuovo ciclo economico positivo. Per fare tutto ciò bisogna necessariamente assumere e non licenziare, ergo, in periodi dove gli investimenti privati latitano per avverse condizioni macroeconomiche deve essere NECESSARIAMENTE lo Stato ad investire, avviando opere pubbliche, infrastrutture e quant’altro serva per riassorbire la disoccupazione. Ovvero, se uno Stato industrializzato persegue la piena occupazione con TUTTI i mezzi che ha a disposizione, plasmando la propria politica monetaria alla bisogna, non passerebbero 18/24 mesi dall’avvio di detta manovra anticiclica per vedere il DIMEZZAMENTO della disoccupazione.

Di come potrebbe fare l’Italia (ma non solo) ne abbiamo parlato sino alla nausea ma sin quando non ci sarà volontà politica di prendere il toro per le corna scivoleremo sempre più in una condizione di povertà relativa e sempre più evidente, con la disoccupazione che salirà al 20% in men che non si dica. Se le aziende avessero richiesta di prodotti esse assumerebbero senza problemi, pagando a prezzi di mercato la manodopera necessaria, ergo, aumentare l’offerta di lavoro abbassando i salari non porterà alcun giovamento, anzi! Il rischio è che i contratti collettivi in scadenza di chi è ancora così fortunato ad avere un lavoro stabile e ben remunerato saranno rivisti al ribasso, accelerando ancora maggiormente il processo deflattivo a cui seguirebbero nuovi licenziamenti, nuove chiusure, nuovi fallimenti e nuovi suicidi.

Chi si aspetta un nuovo piano Marshall o un qualche intervento shock della U€ morirà di inedia: la lentezza nel prendere decisioni, accompagnata dai sempre presenti interessi campanilistici porteranno una nuova ventata di profondo odio tra Paesi una volta amici (ma anche no) che potrebbe riportarci agli inizi del ‘900.

Come ricorda sir Keynes dai lontani anni ’20: chi non crede che la scelta di una politica monetaria piuttosto che un’altra è alla base di quanto è accaduto, accade e accadrà darà sempre la colpa di quanto avvenuto, avviene e avverrà ad altro. Si darà colpa delle umane sciagure alla Cina piuttosto che alla Russia, all’inquinamento, al riscaldamento globale, alla corruzione, all’improduttività, alla sovrappopolazione o a qualsivoglia altra cosa che vi verrà propinata e che per voi sarà tangibile.

Una moneta creata direttamente dallo Stato NON è desiderabile dalle elités, poiché farebbe perdere il PRIVILEGIO MONOPOLISTICO ai banchieri privati che in questo modo tengono sotto scacco l’intero pianeta, decidendo chi far vivere e chi far morire.

Così è, se vi pare!                                                                                                                                                                                                             (E se non vi pare, è ugualmente così.)

Roberto Nardella.


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