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Corte dei Conti europea: ovvero i supercontrollori che si intascavano i soldi

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Scoppia lo scandalo della Corte dei Conti europea, con funzionari sospettati di aver intascato lautissime somme in modo illecito, e cosa fanno i pezzi grossi ?  Stanno minacciando di ricorrere ad azioni legali per imbavagliare i giornalisti che, giustamente, li accusano con un’inchiesta feroce, di cui NON vedrete quasi nulla sui giornali italiani.
Klaus-Heiner Lehne, il presidente tedesco della Corte dei conti europea (ECA), che ha sede in Lussemburgo, è stato accusato di affittare un appartamento, condiviso con altri alti funzionari dell’UE, che usa solo una volta alla settimana per beneficiarne degli enormi rimborsi spese che spettano ai giudici della corte europea di revisione dei conti.
I revisori dei conti devono vivere nel Granducato e beneficiare di un’indennità di soggiorno supplementare pari al 15% del loro stipendio – circa 24.000 euro al mese per Lehne – come compensazione per la vita all’estero. Una cifra francamente enorme.
Il quotidiano francese Libération lo ha accusato di aver organizzato il lavoro dell’organo di controllo in modo da ridurre al minimo il suo tempo in Lussemburgo, intascando almeno 325.000 euro di rimborsi spese non dovuti.
Condividendo il trasandato appartamento “duplex” con altri tre alti funzionari tedeschi dell’UE, che sono tutti ex o attuali aiutanti senior nel suo ufficio, Lehne, 63 anni, è stato in grado di ridurre i suoi costi di affitto permettendogli, si dice, di trarre profitto ancora di più dalle sue indennità.
“Tutti hanno diritto a un’indennità di soggiorno. Senza condizione. È una regola contabile”, ha detto questa settimana a un comitato interno dei deputati, sottolineando di non aver infranto le regole sulle spese. “È la mia attività privata.”
L’ex eurodeputato è anche accusato di aver utilizzato la sua auto di grossa cilindrata  con autista, con targa diplomatica, per raggiungere la sua città natale, Düsseldorf, dove è attivo nella politica locale come democristiano. In base alle norme attuali, ai revisori dei conti dell’UE è consentito l’uso personale illimitato dei loro autisti e delle auto di lusso al costo di soli 100 euro al mese, un vantaggio che vale migliaia.
Per 100 giorni all’anno, Lehne ha un secondo lavoro come partner dello studio legale commerciale Taylor Wessing e, secondo il quotidiano tedesco FAZ, ha cercato di fare pressione sulla Commissione europea per conto dei suoi clienti.
Un portavoce dell’ECA ha dichiarato: “La corte e il suo revisore interno hanno intrapreso una rigorosa revisione dei sistemi di controllo. Tale riesame ha stabilito che non sono stati rilevati casi di irregolarità”.
Durante una sessione di emergenza della commissione per il controllo del bilancio del Parlamento europeo la scorsa settimana, Lehne ha affermato di aver consultato degli avvocati, a spese pubbliche, per imbavagliare Libération  il quotidiano francese che sta conducendo l’inchiesta.
“Siamo in contatto con un avvocato a Parigi e stiamo verificando le opportunità legali”, ha detto, aggiungendo che è “impossibile, inaccettabile” che vengano avanzate le accuse.
La sua richiesta di azione legale è stata ripresa da Monika Hohlmeier, presidente della commissione per il controllo del bilancio del Parlamento europeo, un altro osservatore della spesa dell’UE, che, durante i colloqui di questa settimana, si è lamentata del fatto che era troppo difficile citare in giudizio i giornalisti. “Questo è un problema con le conseguenze della libertà di stampa”, ha detto.
L’ECA non è estranea a scandali sleali. Alla fine di settembre un ex revisore dei conti dell’UE è stato privato di due terzi dei suoi diritti a pensione per aver abusato dei suoi vantaggi.
Karel Pinxten, 69 anni, ex ministro belga, che guadagnava più di 17.000 euro al mese ha abusato di spese per circa 570.000 euro mentre era membro dell’ECA tra il 2006 e il 2018
Le “irregolarità” includevano la messa in spesa di 332 cosiddetti viaggi di lavoro, tra cui una vacanza di due settimane a Cuba con sua moglie e fino a 40 battute di caccia con gli amici. Si diceva anche che avesse chiesto delle spese per aiutarlo a comprare una vigna in Borgogna.

Quindi le spese folli si annidano proprio nell’organo europeo che dovrebbe controllare le spese, il quale poi usa i propri poteri per far tacere le critiche, Uno scandalo enorme , colossale, assurdo, ma di cui NON leggerete nulla in Italia. Del resto chi  foraggia la comunicazione ?

Senza contare che al centro della cospirazione c’è il potentissimo PPE, nella sua conformazione tedesca.

 

 


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