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Continuità alla FED: Powell confermato, per ora….

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Biden, con un breve comunicato, ha confermato Jerome Powell alla guida della FED, mettendogli come secondo Lael Brainard. La nomina dovrà essere confermata dal Senato, dove Elizabeth Warren, l’aggressiva democratica, ha già affermato che voterà contro.

 

La Nomina di Brainard è importante perchè, in caso di dimissioni di Powell, sarebbe il primo in ordine di successione. Con l’inflazione in crescita e problemi anche dal punto di vista della disoccupazione, che fatica a tornare ai livelli del 2019, non è impossibile che Powell possa essere costretto a dimettersi nel 2022. Se il prossimo anni vi fosse un rallentamento economico eccessivo o non si raggiungessero gli obiettivi di crescita in presenza di una forte inflazione, allora il suo posto sarebbe in pericolo.

Perché la sfida che si trova ad affrontare Powell è tutto, tranne che semplice. Il mercato si regge soprattutto sull’attività di monetizzazione del debito legata al QE della FED, ma se questa misure spinge un’inflazione non temporanea, ma di medio periodo, allora cambia completamente la situazione. Senza una stabile crescita del reddito l’inflazione taglierà la capacità di acquisto dei cittadini americani, ponendo la base per una riduzione dei consumi che, nel tempo, verrà a incrinare la crescita e a porre le basi per una vera crisi economica. Lo stesso accadde nel 1929, quando gli investimenti industriali posero le basi per produzioni di massa che però non potevano essere assorbite da un mercato di dimensioni insufficienti. Quindi gli investimenti praticamente si autodistrussero e la già presente bolla esplose.

Quindi Powell è stato confermato, ma non è detto sia per sempre…

 


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