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Conte ed i conti: in Senato si va verso la conta, ma non saranno meglio le dimissioni?

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Bonafede porterà a fondo Conte ? Il ministro giustizialista della Giustizia, uno dei colpevoli del fallimento del governo giallo-verde con la sua incapacità di predisporre una adeguata riforma del sistema giudiziario, ora rischia di essere l’elemento che affonderà il governo Conte II e, magari , taglierà la gambe all’avvocato foggiano.

Cosa gioca contro l’attuale P.d.C.?

a) I numeri. Il 156 a favore del governo al senato , contro 140 contrari e 16 erano validi solo per la fiducia. I renziani sono nettamente opposti al giustizialismo di Bonafede, mescolato con una buona dose di inefficienza, e saremmo 156  156. Nencini, socialista, e la Rossi, ex FI, che hanno votato la fiducia, difficilmente voteranno per bonafede, ed i senatori a vita sono tornati a casa e non c’è da contarci troppo. I numeri sicuri per il governo sono 151 a 156 per l’opposizione. Tutto viene a dipendere dalla posizione di Renzi, che se vuole può mandare a casa Bonafede quando vuole.

b) Se Bonafede viene bocciato Conte può avere la tentazione di proseguire in solitaria, anzi di offrire all’avversario le spoglie della nomina del ministro. Un ministro della giustizia renziano, o di scelta renziana,  potrebbe essere il ramoscello d’ulivo per la nascita del Conte III, ma sarebbe anche una grande umiliazione per il M5s. Tradito il sovranismo, accettato il MES, se gli tolgono il giustizialismo spicciolo che gli rimane?

c) A questo punto quindi si andrebbe verso un Conte III o verso le elezioni? Il Conte III porterebbe avanti una crisi di potere per altri 2 anni, ma permetterebbe l’elezione del Presidente della Repubblica. Alla fine però, visto l’andamento fallimentare su tutti i fronti si pagherebbe un conto enorme. Non è meglio risolvere le questioni anticipatamente e salare qualche posto di potere?

d) Si parla di “Proporzionale”; ma non potrebbe essere un proporzionale puro. Ci sarebbe una sogli minima, magari il 5%, che probabilmente vedrebbe il voto favorevole del Centrodestra e del PD, e forse del M5s. La soglia, come si vede in Germania, comunque premia le aggregazioni. In Italia non esiste più la CDU: 25 anni di “Leuropeismo” hanno distrutto la classe media che  esiste ancora oltralpe. Chi  pensa di favorire con il proporzionale la rinascita del centro rischia di restare scottato.  perfino Forza Italia resiste solo se saldamente alleata ad una delle due parti, il CDX;

e) Perchè vivere 2 anni di crisi e rischiare altre brutte avventure, considerando che ci sono diversi scandali in riscaldamento, come, ad  esempio, quelli legati alle mascherine, il flop dei vaccini e dei padiglioni vaccinali, il caso della famiglia Palladino, tanto per parlare degli attuali. Perchè farli marcire ed esplodere? Se accade qualcosa ad Arcuri salta tutto il governo. Speranza è sotto la mira della procura di Bergamo per la mancanza del piano epidemico, se l’inchiesta prendesse una brutta svolta? Non è meglio chiudere l’esperienza prima di ulteriori danni?

f) Intervistato a Non è l’Arena da Minzolini , Salvini ha seccamente negato la disponibilità d un governo di larga coalizione. Siamo seri, poteva  il leader della Lega aprire a questa possibilità davanti a qualche milione di abitanti? La disponibilità del CDX per una soluzione simile si vedrà solo nel momento in cui si profilerà una seria alternativa. Fino a quel momento il gioco sarà coperto;

g) Le elezioni ora impedirebbero a Conte di formare un suo partito. Al massimo assorbirebbe qualche fuoriuscito da altre formazione ed aggregherebbe un’ala “Centrista” al devastato Movimento Cinque Stelle. In teoria sia M5s sia PD dovrebbero preferire il voto ora a quello fra sei mesi.

Così è se  vi pare. entro Giovedì al massimo sapremo qule sarà il futuro del destante governo Conte.


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