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Consigliere di Putin: la Russia deve prepararsi a una possibile “Azione aggressiva” della NATO
Dopo che la Finlandia e la Svezia hanno mostrato all’inizio di questo mese l’intenzione di aderire alla NATO, lo stretto alleato di Putin e l’ex presidente Dmitry Medvedev, che funge da vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha avvertito che l’alleanza militare occidentale è impegnata in un rafforzamento militare lungo i confini della Russia .
“Un alto funzionario russo ha affermato martedì che il rafforzamento dei confini della NATO con la Russia non è più una figura retorica e che Mosca dovrebbe essere preparata a una possibile azione aggressiva, ha riferito l’agenzia di stampa russa TASS“, secondo Reuters. “L’espansione della NATO vicino ai confini della Russia non è più una figura retorica o una serie di minacce, dobbiamo essere preparati per un’azione aggressiva“.
Le nuove parole seguono le precedenti minacce di Medvedev di posizionare missili nucleari e ipersonici lungo il confine occidentale della Russia nello scenario in cui Finlandia e Svezia aderiscano alla NATO. La prospettiva che la Finlandia, che si dice stia studiando la questione, aderisca all’alleanza è particolarmente allarmante per il Cremlino, dato che la Russia e il suo vicino scandinavo condividono un confine di 810 miglia. La Svezia, anche se un po’ meno importante geograficamente, ha già annunciato l’intenzione di aderire all’alleanza.
“Non si può più parlare di uno status libero dal nucleare per il Baltico: l’equilibrio deve essere ripristinato”, ha affermato in precedenza Medvedev.
Ma ora martedì ha intensificato ulteriormente l’aggressività retorica dicendo: “Stiamo parlando principalmente di un tentativo di espandere la presenza della NATO vicino ai nostri confini“. Medvedev ha affermato ulteriormente secondo TASS statale, sulla base di una traduzione affrettata:
“E questa non è più una figura retorica oggi, questo non è un insieme di minacce standard. Dobbiamo essere preparati per quelle azioni aggressive che potrebbero accadere“.
La spinta delle sue parole è stata quella di incoraggiare il rapido progresso tecnologico delle capacità di difesa del paese in mezzo alla nuova “minaccia NATO”, dato che le osservazioni sono state pronunciate prima di una conferenza nazionale sulla scienza e l’istruzione. Ha sottolineato che “è importante costruire, tra l’altro, un sistema che permetta di fornire al Paese le armi più moderne”.
“E questo richiede attrezzature affidabili, ad alta tecnologia e potenti – sia militari che a duplice uso”, ha aggiunto il vice capo del Consiglio di sicurezza, spiegando che la situazione “non si è verificata da sola, soprattutto in quelle condizioni in cui sono state imposte sanzioni sul paese».
Ha descritto che è una questione di “sopravvivenza dello stato” – concludendo i commenti con una nota inquietante, anche in un momento in cui i leader occidentali hanno recentemente sollevato lo spettro dell’uso di armi nucleari da parte di Putin se le forze russe fossero sull’orlo della sconfitta.
Il Baltico è un mare relativamente piccolo e la minaccia di porvi delle armi nucleari sembra eccessiva, anche considerando la portata della armi strategiche moderne. Inoltre Svezia e Finlandia sono paesi con una forte tradizione militare, soprattutto la Finlandia. Le minacce russe rischiano di non andare molto avanti.
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