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Commissione Banche: che finalmente ci sia la verità senza se e senza ma. Paragone va benissimo

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La prossima commissione banche, quella che dovrebbe fare veramente luce su quanto successo al sistema creditizio italiano, non quella conclusa con un buffetto dal precedente parlamento, ma una seria che ricerchi le responsabilità e le vere mancanze di controllo. Perchè, parliamoci chiaro, se il sistema di controlli incrociati avesse funzionato, se la Banca d’Italia avesse agito per tempo, se CONSOB avesse controllato in modo adeguato , ex ante , gli aumenti di capitale, comprendendo i conflitti di interesse fra consulente ed ente che aumentava il capitale o vendeva il bond, tutti elementi alla base degli scandali delle quattro banche risolte nel 2015 e delle banche popolari venete. Esistono ormai estratti di verbali ispettivi noti, fin dai primi anni 2000, che metteva in evidenza quello che non andava. Il quadro generale è ben noto e se non esistessero prove sufficienti, già mostrate in tribunale o sui giornali, non staremmo qui a fare questi discorsi.

Cosa manca? Manca da un lato un quadro preciso dei passaggi che sono mancati: quali livelli di responsabilità sono stati saltati? Chi ha dimenticato di fare cosa? Chi ha ignorato le condizioni reali? Bisogna precisamente indicare quali siano i passaggi monchi, incompleti , nei quali l’arbitrarietà personale possa aver giocato in modo negativo. A questo si uniscono le responsabilità personali, perchè indipendenza della Banca d’Italia non è il suo essere sciolta dalla responsabilità, per quanto queste possano giungere in alto.

Perchè,dispiace dirlo, la sensazione che si è ricevuta da tutta questa vicenda non è che si voglia tutelare la teorica indipendenza di un ente, cosa che non è in discussione quando è interesse comune , di tutte le parti, che il sistema creditizio venga tutelato, quanto che ci siano personaggi che si ritengano di per se intoccabili e che vogliano far valere questa loro impunità erga omnes. Si tratta di un atteggiamento inaccettabile in uno stato di diritto moderno e forse già poco giustificabile in uno stato feudale, dove perfino il maggior feudatario rispondeva nei confronti del Re.

A questo punto è necessario, e consigliabile, che a capo della commissione vi sia la persona che assicura maggiori tutele, cioè chi ha impegnato la sua carriera in questo da tempo: Gianluigi Paragone.

 


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