COME LA GERMANIA HA INGANNATO ITALIA E SPAGNA, I SUOI PRINCIPALI COMPETITOR INDUSTRIALI DEL CONTINENTE EUROPEO

Sino a quando vi erano in Italia la Lira, in Spagna la Peseta e in Germania il Marco, il differenziale inflattivo fra le nazioni veniva recuperato con un riallineamento del cambio nominale a quello reale (più comunemente denominato SVALUTAZIONE).

Così, se dal 1971 al 1992 l’inflazione media italiana e spagnola era del 7% e quella tedesca del 4, ogni x anni si procedeva a riallineare i prezzi dei beni soggetti a competizione internazionale e l’equilibrio nella bilancia commerciale bilaterale era salvaguardato.

Dal 2001 in poi, però, l’Euro rende impossibile un simile riallineamento dei cambi nominali (essendo esso stato prefissato a 1936,27).

Di tal guisa, cosa accade?

Accade che il differenziale inflattivo tra i paesi non è più compensabile. Ora guardiamo il grafico dell’OCSE:

Si nota che dal 1991 al 2013 la Germania ha avuto inflazione media dell’1% (22% in 22 anni), mentre l’Italia e la Spagna del 7% (154% in 22 anni).

Dato che l’inflazione si scarica sui prezzi dei beni e sotto la moneta unica non è possibile affatto recuperare il differenziale di prezzo, cosa è accaduto?

Che, ad esempio un bene di classe inferiore e prodotto in Italia (che nel 1991 costava meno di uno di classe superiore prodotto in Germania), dopo 22 anni va a costare di più di beni di qualità superiore prodotti in Germania.

Non ci credete?

Ho simulato un esempio che prescinde da produttività e avanzamento tecnologico e che considera uno stato stazionario:

Una Punto (segmento inferiore rispetto alla Golf) prodotta in Italia costava 10 milioni e 600.000 lire nel 1991 (5.505,43 euro) mentre la Golf (segmento superiore) 14 milioni e 548.000 lire (7.514 euro). Dopo 22 anni, le stesse auto avrebbero prezzo invertito:

• Punto 13.984 euro
• Golf 9.166 euro.

Notate come il prodotto di livello inferiore (come segmento auto) vada a costare di più di quello prodotto in Germania sebbene si tratti di auto di un segmento superiore?

Moltiplicatelo per gli altri prodotti esistenti e ottenete il seguente risultato:

Totale deindustrializzazione a favore del business dei tedeschi!