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Colpiti sul vivo i tedeschi attaccano la Commissione. Quando tocca a loro si arrabbianoo

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La Commissione decide d’iniziare una procedura d’infrazione  contro la Germania, perchè la sua Corte Costituzionale ha osato contraddire BCE e Corte di Giustizia europea, allora anche nello stato teutonico si svegliano torme di giuristi per difendere i diritti del popolo tedesco. Dal sito FAZ : faz.net/einspruch/staa  Potete leggere l’appello di Reinhard Muller e di  29 docenti di diritto costituzionale tedesco si oppongono alla procedura di infrazione avviata dalla Commissione UE contro la Germania.Le parole usate nell’appello sono dure :  “Si usa l’ascia  sulle fondamenta dell’integrazione europea”, si legge nell’appello “L’autoaffermazione dell’Europa!”, apparso domenica sulla F.A.Z. L’UE si basa sul rispetto reciproco. Chi pensa di poter sciogliere unilateralmente questo rapporto “non riconosce l’unicità dell’Unione e mette in pericolo l’integrazione europea. Chiediamo quindi alla Commissione europea di non avviare procedimenti di infrazione contro la Germania”.

Secondo questi studiosi il governo federale deve respingere la procedura e quindi difendere la comunità europea degli Stati [die europäische Gemeinschaft der Staaten]. La Corte di giustizia europea (CGUE) non dovrebbe decidere “come giudice nel proprio caso”, secondo i firmatari, tra cui Otto Depenheuer, Kay Hailbronner, Christian Hillgruber, Josef Isensee, Gregor Kirchhof, Dietrich Murswiek, Martin Nettesheim, Reiner Schmidt, Thomas Vesting e Christian Waldhoff. Nel 2020 la Corte costituzionale federale ha deciso che gli ingenti acquisti di obbligazioni da parte della Banca centrale europea (BCE) dovevano essere esaminati giuridicamente più da vicino di quanto non fosse stato fatto dalla Corte di giustizia. Per la prima volta Karlsruhe è giunto alla conclusione che un organo dell’Unione europea, la BCE, ha superato i suoi limiti legali.

I costituzionalisti precisano che la specifica vertenza giudiziaria è stata nel frattempo risolta, in quanto la Bce aveva motivato in modo più dettagliato gli acquisti di titoli. Karlsruhe, inoltre, non ha messo in discussione il primato del diritto europeo, come richiesto dalla Commissione. Le corti costituzionali nazionali non dovrebbero, tuttavia, astenersi dal controllare le frontiere in casi eccezionali; altrimenti gli organi dell’Unione potrebbero revocare i diritti sovrani agli Stati membri contro la loro volontà. “Il diritto costituzionale nazionale così come il diritto europeo escludono espressamente tale presunzione di competenza”. Per i costituzionalisti, è importante impedire l’introduzione di uno stato federale europeo [europäischen Bundesstaat] dalla porta di servizio. Tutte cose che se dette da un tedesco, per un tedesco, appaiono diritti sacrosanti, ma se dette da un giurista italiano appaiono attacchi a Sua Maesta la Commissione, della quale non si può che parlare bene, anche quando compie degli autentici delitti logici e  giuridici. A questo punto ci manca solo una cosa: una Corte Costituzionale dotata di adeguati attributi per poter difendere gli interessi delle Costituzione Italiana e degli italiani. Una mancanza non da poco, ma che si può sanare. 


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