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Economia

Clamoroso: Trump tratta con Maduro? Petrolio Chevron in cambio di migranti

L’inviato di Trump negozia con Maduro: estensione licenza Chevron in cambio di rimpatrio migranti. Ma c’è forte opposizione interna negli USA.

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L’amministrazione Trump sta conducendo trattative riservate con il regime di Nicolás Maduro per prorogare la licenza di Chevron per esportare petrolio venezuelano negli Stati Uniti, in cambio dell’accettazione da parte di Caracas del rimpatrio di migliaia di migranti venezuelani che potrebbero perdere il loro status legale nelle prossime settimane. Fonti a Washington e Caracas, citate dal Miami Herald, hanno confermato i colloqui, guidati dall’inviato speciale di Trump, Richard Grenell.

Le discussioni si concentrano sulla possibile estensione della licenza statunitense che consente a Chevron di operare in Venezuela. Un fonte di Caracas ha rivelato al Miami Herald che l’accordo potrebbe permettere a Maduro di rimanere al potere, concedendo ampie concessioni petrolifere e minerarie a società statunitensi, tra cui Chevron, limitata finora dalle sanzioni USA.

In cambio, Maduro chiede la rimozione dalla lista delle sanzioni del Tesoro statunitense e l’archiviazione delle accuse di traffico di droga contro di lui e il ministro dell’Interno Diosdado Cabello. “Maduro vuole un accordo simile a quello concesso di recente alla Siria, dove le sanzioni di lunga data sono state revocate in cambio di cooperazione con gli obiettivi regionali degli Stati Uniti”, ha dichiarato la fonte di Caracas. Però c’è un problema, perfino gli esperti in materie  legali dubitano che l’amministrazione Trump possa influenzare il Dipartimento di Giustizia per archiviare accuse contro capi di stato in carica.

Le trattative seguono il rilascio del veterano dell’Air Force statunitense Joseph St. Clair, ottenuto da Grenell, che coincide con una possibile proroga di due mesi della licenza di Chevron, in scadenza il 27 maggio 2025. Grenell ha dichiarato in un’intervista: “Se fossimo in grado di fare progressi… quella proroga sarebbe concessa”. Tuttavia, una fonte statunitense ha chiarito che il Dipartimento di Stato non ha ancora preso una decisione definitiva.

L’accordo incontra l’opposizione dei deputati cubano-americani di Miami, Mario Díaz-Balart, María Elvira Salazar e Carlos Giménez, che hanno spinto Trump a revocare la licenza di Chevron del 2022, concessa sotto Biden. Salazar ha ribadito la loro posizione, dichiarando alla giornalista venezuelana Carla Angola: “Non possiamo svendere i principi democratici per quattro dollari”. Questi legislatori potrebbero bloccare il bilancio di Trump, il “Big Beautiful Bill”, per opporsi alla proroga. Quello che è un problema esterno si trasformerebbe in un bel problema interno, di bilancio, per Trump.

La lobby petrolifera, inclusa Laura Loomer, sostiene la revoca delle sanzioni, evidenziando le enormi riserve venezuelane: oltre 300 miliardi di barili di petrolio e depositi di minerali. Loomer ha avvertito su X che non estendere la licenza di Chevron potrebbe favorire la Cina, definendo ciò “insanità”.

Le operazioni di Chevron, che producono 220.000 barili al giorno, sono cruciali per l’industria petrolifera venezuelana, che genera 700-800 milioni di dollari mensili per il regime di Maduro, secondo Antonio De La Cruz di Inter American Trends. “Quel denaro finanzia la lealtà dei militari e l’apparato di sicurezza che reprime il dissenso”, ha detto.


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