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Clamoroso! Balanzoni, ordine dei medici alla riscossa con il favore delle tenebre: convocata di sera il 3 maggio. Verdetto già emesso? Di Lucy Percy

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Passati in secondo piano i medici, oscurati dalla guerra in Ucraina e dalla imminente catastrofe economica che avvolge l’Italia, sembrano trascorsi anni da quando il presidente dell’ordine dei medici di Venezia si vantava che “la nostra home page del sito ha superato negli ultimi anni i novecentomila accessi.

Il sottoscritto, in qualità di rappresentante della categoria, ha rilasciato nell’ultimo anno oltre cinquanta interviste su radio e televisioni e quasi ogni giorno sono usciti sulla stampa locale e a volte nazionale articoli che citavano la nostra istituzione.” (cfr. verbale di assemblea ordinaria 30.11.2021- sito ordine medici di Venezia).

L’ordine dei medici convoca la dottoressa Balanzoni un procedimento disciplinare; i lettori si chiederanno cosa avrà combinato la dottoressa per essere chiamata nuovamente contestazione: la
risposta è nulla.

Viene convocata sui fatti per i quali è già stata sentita.

Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere, ma la barzelletta è ancora all’inizio: infatti fa ridere anche l’orario della convocazione: alle 9 di sera.

Si parla tanto della violenza sulle donne ma poi, nei fatti, si creano occasioni per esserne vittima,
costringere una donna a viaggiare al buio rappresenta una mancanza di etica.

Qualsiasi madre sarebbe preoccupata se la propria figlia fosse chiamata in un ufficio alle 9 di sera e
penserebbe che dietro ci sia malintenzionato; invece per l’ordine dei medici di Venezia e la sua
specchiata deontologia ritiene che convocare al buio una donna nella stazione di Mestre, teatro spesso di violenza, sia un fatto corretto e persino brillante, se si spera che la serata sia stellata.

La delibera del 29.3.2022 con la quale viene convocata non dà nemmeno conto dei membri che erano presenti, segno che si vuole insegnare agli altri la deontologia rimanendo nelle tenebre, omettendo così un dato essenziale affinché un atto amministrativo di un ente pubblico non economico quale l’ordine dei medici, sia valido.


Nella premessa della delibera si punta il dito contro “alcuni dei numerosissimi post”, senza indicare
da quale social network questi post siano stati estrapolati, in quale data, peraltro decontestualizzati e non indicando chi li ha segnalati; in nome della trasparenza e della buona fede avrebbero almeno
dovuto inviare alla dottoressa Balanzoni i nominativi dei segnalatori.
Fin qui, con tutte le storture sinora indicate, si penserebbe che la delibera sia stata scritta da uno dei medici assunti da cooperativa negli ospedali che si presentano nel posto di lavoro ubriachi.
Invece la realtà è amara e sobria, la delibera evidenzia che la dottoressa si sarebbe espressa “in
maniera violenta, aggressiva, volgare ed intimidatoria posizioni antivacciniste prive di evidenze
scientifiche”. Quindi, noi semplici cittadini, ci chiediamo: la Balanzoni è dotata della giusta
aggressività per scendere in stazione a Mestre per le 9 di sera?
Si ricorda che pure il collega del presidente Leoni, il presidente di Padova dott. Crisarà si era
espresso anni fa con posizioni antivacciniste riguardo all’influenza A: «con i miei assistiti ho un
rapporto di fiducia e non mi sentirei di consigliare nulla di non abbastanza sperimentato, nel cui
stato di conservazione compare il mercurio» (fonte: https://www.lastampa.it/cronaca/2009/10/27/news/influenza-a-i-mille-dubbi-del-vaccino1.37057308/).
E’ lecito chiedersi se tutta il teatro disciplinare incardinato sia una questione di regie e simpatie: se lo dice la dottoressa Balanzoni è sbagliato, ma se lo afferma il dott. Crisarà, ci rendiamo conto, è
vangelo.
Non resta che sperare che mentre la Commissione Albo Medici Chirugi rincorre le attività social di
un medico, non siano “dimenticate” le sospensioni degli altri medici inadempienti all’obbligo
vaccinale; diversamente non si scomoderebbe solo il codice disciplinare, ma la Commissione si
dovrebbero consegnare alla competente procura almeno per autodenunciarsi il reato di abuso di
ufficio.
Certo, se risultassero che ci fossero medici non sospesi, la dottoressa Balanzoni potrebbe colorare la
ricusazione che, a detta della commissione è “scarna” e anzi, sussisterebbero gravi ragioni di
convenienza affinché lo stesso presidente si astenga dalla serata di martedì 3 maggio con l’iscritta.
Lo sfregio alla dottoressa Balanzoni è palese: oltre a violare la privacy della stessa inviando la
comunicazione del provvedimento anche alla procura e al ministero della sanità, è costretta a spostarsi di notte in un ufficio che riceve solo in orari diurni.
La posizione, a detta dell’ordine, antiscientifica della dottoressa viene smentita dai dati veneziani:
nella scorsa settimana erano circa 81 gli operatori sanitari contagiati di cui ben 20 in infortunio, la
settimana ancora prima erano circa 100 gli operatori contagiati e 8 in infortunio, questi verranno
convocati rei di infettare i pazienti?
Staremo a vedere se le tenebre renderanno davvero favore all’ordine e se l’oscurità sarà favorevole
sino alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, passando per la procura: il diavolo fa le pentole ma è
anche ripetitivo.

Ne bis in idem.

 

                                                             Lucy Percy


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