Attualità
Cina: turisti e uomini d’affari nei guai con i contanti se visitano il paese
La Cina vuol,e essere una meta turistica, ma questo desiderio si scontra con un sistema di pagamenti interno fortemente digitalizzato e poco collegato con i stemi internazionali, che mette in difficoltà i visitatori
La Cina ha un problema: i soldi. Presto si terrà la grande fiera manifatturiera di Canton, un’esibizione di tutto quello che si faa nel Sud della Cina, cioè buona parte di quello che viene prodotto nel mondo come bene di consumo, e i 93 mila visitatori da 200 paesi non sanno come potranno pagare il taxi o i piccoli acquisti che dovranno fare durante la propria permanenza.
In Cina ormai la stragrande maggioranza dei pagamenti è effettuata tramite app telefomniche, come AliPay, ma non solo. Le carte di credito occidentali sono poco usate e i contanti stanno, letteralmente, andando in estinzione.
Buona parte di queste app è specifica cinese e collegata ai sistemi bancari del paese, quindi impenetrabile agli stranieri.
Quanti occidentali hanno Alipay o La Cina v? Pochissimi, anche perché wechat necessita di essere certificati da un utente cinese per poter essere attivato, parte del controllo sociale del paese orientale.
Questo crea grandi problemi ai viaggiatori: negli aeroporti e nei grandi alberghi vengono accettate le carte di credito occidentali, ma fuori da questi ambiti in Cina si va di app e queste non sono facilmente accessibili agli stranieri.
La soluzione sarebbe il contante, ma questo è sempre meno accettato in Cina, ci sono ormai pochi bancomat e spesso non ci sono le monete per dare il resto, anche perché taxi, venditori per strada e perfino mendicanti accettano solo denaro tramite app. Però questo frena il turismo, e il governo ha promesso di puntare anche su questo fattore per rilanciare l’economia.
La Fiera di Canton nel polo manifatturiero meridionale del Guangdong, considerato un barometro per il mercato delle esportazioni della Cina e la resistenza della sua catena di approvvigionamento, è l’opportunità per dare seguito all’impegno preso dal Consiglio di Stato il mese scorso di offrire una maggiore accettazione di contanti e carte bancarie estere, alleggerendo anche i limiti sui pagamenti mobili per gli stranieri.
“Metteremo a disposizione macchine per il cambio di valuta estera e terminali mobili [point of sale] per soddisfare le diverse esigenze di pagamento degli espositori e degli acquirenti, tra cui il cambio di valuta, i pagamenti digitali, le transazioni con carta, i pagamenti mobili e i pagamenti in contanti”, ha dichiarato all’inizio di questa settimana il viceministro del Commercio Wang Shouwen, in vista della 135esima edizione della fiera, che inizierà il 15 aprile.
Wang ha detto che i contanti rappresentano oltre il 50 percento dei pagamenti effettuati dagli acquirenti stranieri a Guangzhou, seguiti dal 33 percento dei pagamenti mobili e dal 15 percento delle carte bancarie.
La Cina nnon ha un sistema strettamente interconnesso con quello internazionale. Non solo: spesso le app cinesi, anche se teoricamente aperte agli stranieri, richiedono indirizzi o numeri di telefono cinesi, oppure non sono facilmente collegabili al sistema delle carte occidentali. Una situazione che viene a limitare la possibilità degli stranieri di comprare beni o visitare il paese.
Questa divisione però è anche strumentale al controllo dei capitali, e della loro fuga, da parte del governo, per cui sarà molto complicato per il governo allentare i controlli e permettere l’accesso anche a operatori e cittadini stranieri. Proprio questa separazione è un fattore di sicurezza per Pechino che controlla strettamente l’economia del paese.
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