Attualità
Cina: prezzi e prestiti indicano che i problemi non sono ancora superati, anzi che c’è un trend mondiale negativo
L’inflazione in Cina crresce al dettaglio, ma non alla produzione, e i prestiti non crescono come vorrebbe il governo. Le cose vanno benino, ma qualcosa non va
Oggi sono stati pubblicati dati sui prestiti e sui prezzi, e i risultati non sono esattamente quelli che il governo si aspettava e indicano come qualcosa non stia funzionando esattamente come Pechino vorrebbe.
Iniziamo dai costi, e prima di tutto quelli al consumo, l’inflazione: il tasso di inflazione annuale della Cina è salito allo 0,3% nell’aprile 2024, rispetto alle stime del mercato e al dato di marzo dello 0,1%.
Si è trattato del terzo mese consecutivo di inflazione al consumo, in un contesto di continua ripresa della domanda interna, nonostante una fragile ripresa economica.
L’inflazione non alimentare ha subito un’accelerazione (0,9% rispetto allo 0,7% di marzo), con un ulteriore aumento dei prezzi per l’abbigliamento (1,6% rispetto all’1,6%), l’abitazione (0,2% rispetto allo 0,2%), la salute (1,6% rispetto all’1,5%) e l’istruzione (1,8% rispetto all’1,8%). Allo stesso tempo, il costo dei trasporti è aumentato dello 0,1% dopo il calo dell’1,3% del mese precedente, in quanto alcuni governi locali hanno recentemente aumentato i prezzi dei servizi, come il gas naturale, e le tariffe dei treni.
Per quanto riguarda gli alimenti, i prezzi hanno continuato a scendere, segnando il 10° mese consecutivo di diminuzione (-2,7% contro -2,7%).
Su base mensile, l’IPC è aumentato dello 0,1%, con un’inversione di tendenza rispetto al calo dell’1,0% di marzo, che ha rappresentato il calo più marcato degli ultimi tre anni. Ecco il relativo grafico:
I prezzi al consumo core, al netto dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia, sono aumentati dello 0,7% a/a ad aprile, rispetto all’aumento dello 0,6% di marzo.
Ora passiamo a vedere i costi alla produzione: i prezzi alla produzione della Cina sono diminuiti del 2,5% a/a nell’aprile 2024, rispetto alle previsioni del mercato di un calo del 2,3% e dopo il dato di marzo di un calo del 2,8%.
Ha segnato il 19° mese consecutivo di contrazione dei prezzi alla produzione, sottolineando la persistente incertezza economica nonostante le molteplici misure di sostegno da parte del Governo.
I costi dei mezzi di produzione hanno continuato a diminuire (-3,1% contro il -3,5% di marzo), trascinati ulteriormente dall’estrazione mineraria (-4,8% contro il -5,8%), dalle materie prime (-1,9% contro il -2,9%) e dalla lavorazione (-3,6% contro il -3,2%).
Su base mensile, i prezzi alla produzione sono scesi dello 0,2%, il sesto mese consecutivo di arretramento, dopo un calo dello 0,1% a marzo. Considerando i primi quattro mesi del 2024, i prezzi alla produzione si sono ridotti del 2,7%. Ecco il relativo grafico:
L’andamento dei costi al dettaglio e alla produzione indica come anche la Cina abbia un grosso problema di inflazione nei servizi confrontata con una deflazione sui beni. Mezza economia cresce e mezza economia no. Non si possono comprimere i prezzi dei beni in eterno, non si possono chiedere aumenti per servizi quali trasporti , assicurazioni e ristorazione senza incidere sulla domanda.
il fatto che qualcosa non vada viene confermato dall’andamento dei prestiti bancari: le banche cinesi hanno concesso 0,73 trilioni di CNY in nuovi prestiti in yuan nel mese di aprile 2024, mancando le stime del mercato di 1,2 trilioni di CNY e diminuendo drasticamente rispetto ai 3,1 trilioni di CNY di marzo. Ecco il relativo grafico:
i dati della banca centrale hanno mostrato un totale di 10,19 trilioni di CNY in nuovi prestiti.
Nel frattempo, il finanziamento sociale totale, un’ampia misura del credito e della liquidità, ha registrato una lettura negativa di 200 miliardi di CNY, la prima contrazione da gennaio 2002, rispetto ai 4,87 trilioni di CNY di marzo.
La massa monetaria M2 è aumentata del 7,2% rispetto ad un anno prima il mese scorso, meno delle previsioni e del dato di marzo dell’8,3%. La crescita dei prestiti in yuan in essere si è attestata al 9,6%, mantenendosi stabile per il secondo mese consecutivo e rimanendo al minimo storico.
Quindi l’inflazione ha un andamento dicotomico fra beni e servizi e la crescita dei prestiti e della massa monetaria c’è, ma è inferiore rispetto alle attese. Sarebbe necessario agire per migliorare l’efficienza nel settore dei servizi, permettendo prezzi piùaccessibili e quindi un aumento della domanda, ma questo problema è comune anche agli USA.
La cura al problema non è semplice, ma se non viene trovata, prima o poi, non ci saranno le risorse per alimentare la crescita dei servizi.
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