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Cina: nuovo super laboratorio per avere la fusione nucleare in soli 6 anni

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Il governo cinese ha approvato un “mega-laboratorio” che mira a generare energia da fusione nucleare in soli sei anni. Una volta in funzione, la macchina genererà 50 milioni di ampere di elettricità, circa il doppio della Z Pulsed Power Facility gestita dai Sandia National Laboratories nel New Mexico, l’attuale detentore del record per una macchina di questo tipo.

I piani della Cina sono stati illustrati da Peng Xianjue, professore dell’Accademia cinese di fisica ingegneristica e uno dei massimi esperti di armi nucleari del Paese, in un incontro online organizzato dal think tank Techxcope il 9 settembre.

Secondo la sua presentazione, riportata dal South China Morning Post, i ricercatori cinesi cercheranno di creare una reazione di fusione utilizzando una carica elettrica incredibilmente forte per accendere due tipi di isotopi di idrogeno, il deuterio e il trizio.  Si tratta della reazione in grado di generare elio e, soprattutto, una quantità di energia enorme, quasi inesauribile.

Durante l’incontro, Peng ha dichiarato che: “L’accensione a fusione è il fiore all’occhiello della scienza e della tecnologia nel mondo di oggi”.

Da decenni gli scienziati di tutto il mondo cercano di sviluppare una centrale a fusione nucleare funzionante. Sebbene la fusione sia stata ottenuta in laboratorio, nessuno è ancora riuscito a generare dalle reazioni di fusione una quantità di elettricità superiore a quella necessaria per produrre la reazione stessa.

La fusione consiste nel forzare i nuclei atomici a unirsi in condizioni intense di energia estrema, creando un nucleo più pesante di quello precedente. La massa del nucleo più pesante non è altrettanto pesante quanto lo erano i due nuclei prima di unirsi, e questo peso residuo viene trasformato in energia.

Se gli scienziati riusciranno a superare gli ostacoli, la fusione promette di essere una fonte di energia pulita, potente e abbondante.

Esistono diversi approcci alla fusione, tra cui il confinamento magnetico e i potenti laser. Un approccio prevede un reattore chiamato “Z pinch”, che utilizza una corrente elettrica all’interno di un gas caldo noto come plasma per generare un campo magnetico. Questo campo magnetico comprime il plasma per creare le condizioni necessarie alla fusione. Per anni, le macchine Z pinch sono state utilizzate per simulare gli effetti delle armi nucleari. Ora ci sono paralleli tra quella ricerca e le potenziali applicazioni energetiche della fusione ed un progetto basato sulla macchina Z-pinch è in sviluppo in Canada.

L’obiettivo della Cina è quello di avere la fusione sostenibile per il 2028 e i reattori commerciali per il 2035. L’approccio cinese è anche particolare, pare, per un altro motivo: mescola fusione e fissione. I neutroni in eccesso andrebbero infatti ad arricchire l’uranio da utilizzare in una centrale a fissione ordinaria, risolvendo in questo modo un problema notevole della fissione nucleare.

Notiamo che entro il 2035 la Cina produrrà reattori a fusione commerciali, noi al massimo avremo un dimostratore con il gigantesco progetto europeo ITER.


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