Analisi e studi
Cina: la disoccupazione giovanile sembra sotto controllo, ma resta un problema reale
L’organo statistico cinese però ha rivisto le modalità di rilevazione per renderle più “Realistiche”, o per migliorare i dati
Il tasso di disoccupazione cinese per la fascia d’età 16-24 anni è sceso al 13,2 percento a giugno, escludendo gli studenti, ed è migliorato gradualmente negli ultimi tre mesi, secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica (NBS).
Dopo la contrazione al 14,2 percento a maggio, il tasso di disoccupazione giovanile si è ulteriormente ridotto di un intero punto percentuale il mese scorso. Ecco il relativo grafico:
Nel frattempo, il tasso di disoccupazione per la fascia d’età 25-29 anni, esclusi gli studenti, è stato del 6,4 percento a giugno e ha segnato il terzo mese consecutivo di declino, mentre il tasso per la fascia d’età 30-59 anni è rimasto invariato rispetto a maggio, al 4 percento, secondo i dati dell’NBS di mercoledì.
“La situazione occupazionale generale è rimasta stabile nella prima metà dell’anno”, ha dichiarato Wang Pingping, direttore delle statistiche sulla popolazione e sull’occupazione presso la NBS, dato che il tasso di disoccupazione urbana generale del 5 percento a giugno è rimasto invariato rispetto ai due mesi precedenti.
“Tuttavia, è importante notare che esistono sia pressioni sul volume complessivo dell’occupazione che conflitti strutturali. Garantire un’occupazione stabile deve ancora affrontare alcune sfide”, ha avvertito Wang lunedì prima della pubblicazione dei dati di mercoledì.
Tasso di disoccupazione giovanile in Cina (gruppo di età 16-24 anni)
Nel giugno dello scorso anno, il tasso di disoccupazione per la fascia d’età 16-24 anni ha toccato il record del 21,3 percento, pesando sugli sforzi di ripresa post-pandemia di Pechino.
Ad agosto le autorità hanno interrotto la pubblicazione dei dati mensili per ricalibrare la misurazione del tasso. Dopo non aver pubblicato alcun dato per il periodo luglio-novembre, per dicembre è stato annunciato un nuovo tasso calibrato del 14,9 percento. La revisione del tasso è stata fatta per “riflettere in modo più accurato lo stato di occupazione e disoccupazione dei giovani che hanno bisogno di un lavoro dopo la laurea”, ha detto il direttore della NBS Kang Yi. Il che però, nello stesso tempo, fa sorgere il dubbio che i dati siano stati ricalibrati per poter migliorare i risultati e tranquillizzare la Pubblica opionione. Una soluzione di breve periodo che però non può nascondere la realtà dei fatti.
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