CinaDifesaIndia
Cina: I J-16 sfidano i Rafale in una simulazione di guerra. Un messaggio chiaro all’India (e alla Francia)
Dopo le polemiche sugli scontri indo-pakistani del 2025, Pechino mostra i muscoli. Analisi tecnica del duello tra il “Flanker” cinese e il gioiello francese: potenza bruta contro agilità tecnologica.

Pechino alza la posta in gioco nei cieli asiatici: la televisione di stato mostra una rara simulazione di scontro tra i caccia pesanti cinesi e i gioielli della Dassault. Tra propaganda, tensioni al confine indiano e le ombre del conflitto indo-pakistano del maggio 2025, ecco l’analisi tecnica e geopolitica di un duello che potrebbe decidere i futuri equilibri aerei.
La Cina sta valutando con estrema attenzione le capacità del suo caccia multiruolo J-16, spesso pubblicizzato come il “Flanker” più avanzato in circolazione, mettendolo a confronto diretto contro i jet Rafale di produzione francese in una complessa esercitazione simulata. Questa mossa non è casuale, né dettata dalla semplice curiosità accademica. Arriva, infatti, in un momento estremamente delicato: la scia delle polemiche e delle rivendicazioni seguite allo scontro aereo tra i caccia pakistani J-10C (di origine cinese) e i Rafale indiani durante il conflitto indo-pakistano del maggio 2025.
La PLAAF (People’s Liberation Army Air Force), l’aeronautica militare cinese, ha simulato una battaglia aerea ad alto rischio che ha visto contrapposti otto dei suoi avanzati caccia multiruolo J-16 contro sei Rafale. La notizia è stata riportata dall’emittente statale CCTV, che ha sorprendentemente trasmesso filmati di questo incontro simulato tra i jet cinesi e quelli francesi.
Una “trasparenza” sospetta
La trasmissione di queste immagini è stata definita dagli analisti come “rara”. Pechino, notoriamente, mantiene classificati i suoi giochi di guerra, e le informazioni che solitamente emergono provengono da video sfocati o trapelati sui social media cinesi. Questa volta, invece, il messaggio è stato trasmesso a reti unificate. L’interesse nel seguire questo programma, e probabilmente l’obiettivo della trasmissione, era l’India, il maggior cliente dei Rafale fuori dalla Francia.
Secondo i media statali, l’esercitazione si è tenuta a Xuchang, nella provincia di Henan, come parte di un più ampio sforzo dell’Esercito Popolare di Liberazione per promuovere il war-gaming su larga scala. Nel filmato della CCTV, ripreso anche dal South China Morning Post, due comandanti della PLAAF sono stati visti davanti a una lavagna tattica raffigurante una battaglia aerea tra forze cinesi e straniere.
Forze Blu (Cina): Etichettate come “compito” e “forze”, includevano “J16 x8”, un chiaro riferimento a otto caccia di 4.5 generazione.
Forze Rosse (Minaccia): Sul lato destro, sotto la voce “minaccia”, spiccava la scritta “Rafales x6”.
Un ufficiale è stato ripreso mentre annotava ulteriori minacce, suggerendo che la simulazione includesse una varietà di rischi internazionali. Sebbene l’esito dello scontro non sia stato divulgato (sarebbe stato sorprendente se avessero ammesso una sconfitta), la messa in onda pubblica ha riacceso l’interesse sul dibattito J-10C vs Rafale, nato dalle ceneri degli scontri aerei di maggio.
L’ombra del maggio 2025: verità o propaganda?
Il contesto è fondamentale. Il Pakistan ha rivendicato che i suoi caccia J-10C, armati con i temibili missili PL-15 forniti dalla Cina, abbiano abbattuto diversi Rafale indiani, sostenendo di essere responsabile della prima perdita in combattimento del celebre caccia francese.
Le autorità francesi, inclusa la Dassault Aviation, hanno riconosciuto la perdita di un jet Rafale, ma hanno attribuito l’evento a un “guasto tecnico ad alta quota”, respingendo categoricamente qualsiasi ruolo del jet cinese. Una classica situazione di “nebbia di guerra”, dove la verità tecnica si scontra con la necessità politica.
Alcuni analisti interpretano la scelta della PLAAF di simulare contro il Rafale, piuttosto che contro il Su-30MKI (che è tecnicamente più simile al J-16 e presente in gran numero nell’arsenale indiano), come un segnale deliberato. È una dimostrazione di interesse nel contrastare il caccia occidentale più avanzato dell’India, in un periodo di tensioni persistenti lungo la Linea di Controllo Effettivo (LAC). L’India schiera attualmente 36 Rafale, ha ordinato 26 varianti Rafale-Marine e, nel settembre 2025, ha proposto l’acquisizione di ulteriori 114 velivoli della versione avanzata F4.
J-16: Il “camion bombe” tecnologico della Cina
Derivato dalla famiglia russa Su-27/Su-30, il J-16 cinese è un caccia pesante bimotore progettato per operazioni a lungo raggio, grandi carichi utili e una robusta integrazione con i sistemi di supporto aereo e terrestre.4 Non è un cane da caccia agile, ma un predatore potente.
Le sue caratteristiche principali includono:
Ruolo: Spesso descritto come l’equivalente cinese dell’F-15E Strike Eagle americano. Eccelle nel carico bellico e nell’autonomia.
Avionica: Dotato di un radar AESA (Active Electronically Scanned Array) indigeno, capace di tracciare 15-20 bersagli simultaneamente e ingaggiarne molteplici a distanze rilevanti (raggio riportato di 150-200 km).
Sensori: Include un sistema IRST (Infrared Search and Track) per il rilevamento passivo a 50-80 km.
Guerra Elettronica: Esiste una variante dedicata, il J-16D, specificamente progettata per sopprimere le difese aeree nemiche (SEAD) e accecare i radar avversari.
Materiali: Uso estensivo di compositi e rivestimenti stealth (RAM) grigio scuro per ridurre, seppur parzialmente, la sezione radar equivalente (RCS).
I media cinesi hanno precedentemente affermato che il J-16 ha agganciato simultaneamente due caccia stealth stranieri (presumibilmente F-22 o F-35) costringendoli al ritiro, sebbene tali affermazioni rimangano non verificate e facciano parte della consueta narrativa nazionalista.
Dassault Rafale: L’agile onnipotente
Dall’altra parte del ring virtuale c’è il Dassault Rafale. Un caccia bimotore di peso medio, costruito per l’adattabilità totale. La dottrina francese richiede un aereo che sappia fare tutto, e bene, con poca assistenza esterna.
Design: Configurazione canard-delta che offre un’eccellente manovrabilità, prestazioni ad alto angolo d’attacco e stabilità a basse velocità. È un aereo “instabile” per progettazione, reso docile dai controlli fly-by-wire.
Sistemi di Difesa: Il suo fiore all’occhiello è il sistema SPECTRA. Una suite di guerra elettronica che combina ricevitori di allarme radar/laser, rilevamento missili, jamming attivo e lancio di esche. Si dice che sia capace di cancellazione attiva delle onde radar.
Radar: Equipaggiato con il radar AESA RBE2-AA di Thales, capace di tracciare fino a 40 bersagli e ingaggiarne 8 simultaneamente, oltre a capacità di mappatura del terreno (terrain avoidance) per voli a bassissima quota.5
Confronto diretto: Le differenze chiave
Sebbene un confronto diretto sia complesso a causa delle diverse dottrine d’impiego, possiamo riassumere le differenze in questa tabella comparativa:
| Caratteristica | Shenyang J-16 (Cina) | Dassault Rafale (Francia/India) |
| Classe | Caccia Pesante | Caccia Medio “Omnirole” |
| Punti di forza | Raggio d’azione, carico bellico, radar potente | Agilità, suite EW (SPECTRA), fusione sensori |
| Radar | AESA (Grande apertura) | AESA RBE2-AA |
| Stealth | Rivestimenti RAM (RCS ridotta ma non stealth) | Design semi-stealth, uso massiccio di compositi |
| Filosofia | Parte di un sistema integrato (network-centrico) | Capacità di operare in autonomia e profondità |
| Esperienza | Intercettazioni nel Mar Cinese Meridionale | Combat proven: Afghanistan, Libia, Mali, Iraq, Siria |
Conclusioni: Un avvertimento non troppo velato
Mentre entrambi gli aerei sono macchine formidabili, il Rafale ha il vantaggio dell’esperienza in combattimento reale e di una suite di guerra elettronica che è considerata tra le migliori al mondo. Il J-16, d’altra parte, punta sulla forza bruta: vedere prima (grazie a un radar più grande), sparare prima (con missili a lungo raggio come il PL-15) e portare più armi.
La simulazione 8 contro 6 trasmessa dalla TV cinese non serve a dirci chi vincerebbe in un duello da videogioco. Serve a dire a Nuova Delhi che Pechino si sta preparando specificamente contro i loro nuovi acquisti . L’India sta investendo miliardi nel programma MRFA per acquisire altri 114 caccia, e il Rafale è il favorito. La Cina sta segnalando che, indipendentemente da cosa compri l’India, la PLAAF ha una risposta, numerica e tecnica.
Resta da vedere se la “vittoria tecnica” reclamata dai francesi sui J-10C pakistani reggerà alla prova del tempo, o se l’elettronica cinese ha davvero colmato il divario con l’Occidente. Nel dubbio, la prudenza – e un buon budget per la difesa – rimangono le uniche certezze.
Domande e risposte
Perché la Cina ha trasmesso questa simulazione in TV se di solito è segreta?
La scelta di rendere pubblica l’esercitazione è una chiara operazione di deterrenza e propaganda (PsyOps). Pechino vuole inviare un messaggio di forza sia all’opinione pubblica interna sia ai rivali regionali, in particolare all’India. Mostrare che i propri J-16 possono affrontare i Rafale serve a sminuire l’acquisizione indiana dei jet francesi e a rassicurare sulla capacità della PLAAF di difendere lo spazio aereo contro la tecnologia occidentale più avanzata.
È vero che un J-10C cinese ha abbattuto un Rafale nel maggio 2025?
Non esiste una conferma indipendente e verificabile. Il Pakistan sostiene di aver abbattuto il jet con un missile PL-15, celebrando la superiorità della tecnologia cinese. La Francia e l’India negano categoricamente l’abbattimento in combattimento, attribuendo la perdita del velivolo a un guasto tecnico ad alta quota. In questi casi, la verità è spesso la prima vittima e la realtà operativa rimane coperta dal segreto militare.
Quale aereo è tecnicamente superiore, il J-16 o il Rafale?
Non esiste un vincitore assoluto poiché hanno ruoli diversi. Il J-16 (classe pesante) vince su raggio d’azione, potenza del radar e quantità di missili trasportabili, ideale per saturare lo spazio aereo. Il Rafale (medio-leggero) eccelle in agilità, fusione dei sensori e guerra elettronica (SPECTRA), rendendolo più sopravvivibile in ambienti ostili e versatile. L’esito di uno scontro dipenderebbe dall’addestramento dei piloti, dal supporto AWACS e dalle regole d’ingaggio.











You must be logged in to post a comment Login