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Cina e India stanno comprando petrolio russo pagandolo oltre il Price Cap. L’Occidente che farà?

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La Cina e l’India, i principali clienti del greggio russo negli ultimi mesi, hanno acquistato in aprile carichi russi a prezzi superiori al tetto di 60 dollari al barile fissato dal G7, come riporta la Reuters, citando operatori commerciali e calcoli propri.

Il greggio di punta russo Urals è ora scambiato al di sopra del tetto di prezzo di 60 dollari e finora è stato destinato principalmente a India e Cina, secondo i dati di Refinitiv Eikon citati da Reuters.
Secondo le stime di Reuters, l’India rappresenta oltre il 70% delle spedizioni di Urals nel mese di aprile, mentre la Cina ne ha ricevute finora il 20%.

La Cina e l’India non hanno aderito alla cosiddetta Price Cap Coalition, composta per lo più da Paesi occidentali, che ha imposto un tetto ai prezzi del greggio russo se i carichi utilizzano assicurazioni, spedizioni e finanziamenti occidentali.

Dopo l’annuncio dell’OPEC+ di ulteriori tagli fino alla fine dell’anno, il prezzo dell’Urals è salito, minacciando il price cap imposto nel tentativo di danneggiare le entrate petrolifere della Russia.

La Russia è stata il principale fornitore di greggio alla Cina nei mesi di gennaio e febbraio, superando l’Arabia Saudita, che era il primo fornitore di petrolio alla Cina lo scorso anno, secondo i dati delle dogane cinesi. Poiché la Cina ha accelerato l’acquisto di greggio russo a basso costo a prezzi scontati rispetto ai benchmark internazionali, le importazioni cinesi di greggio dalla Russia sono aumentate del 23,8% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 1,94 milioni di barili al giorno (bpd) nei mesi di gennaio e febbraio 2023.
Anche l’India, da parte sua, sta incrementando le importazioni di petrolio russo a livelli record. A febbraio, la Russia è rimasta il primo fornitore di petrolio dell’India per il quinto mese consecutivo.

Più di recente, le esportazioni settimanali di greggio russo via mare sono tornate a superare i 3 milioni di bpd nella settimana del 14 aprile, dopo aver toccato un minimo di otto settimane nella settimana precedente, come hanno mostrato i dati dei servizi di monitoraggio delle navi compilati da Bloomberg all’inizio di questa settimana. La maggior parte di queste esportazioni è destinata a Cina e India.

A questo punto che faranno i paesi occidentali del G7 che hanno imposto il price cap? Imporranno sanzioni a Cina e India oppure agli istituti bancari e assicurativi che hanno permesso la transazione? Oppure, semplicemente, dichiareranno la propria impotenza conclamata ?

 


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