Attualità
Che succede quando la terza carica dello Stato chiede di cedere la sovranità nazionale?
Laura Boldrini tra una frase e l’altra a favore dell’immigrazione e contro gli italiani, frasi dirette unicamente a provocare la rabbia dei cittadini sviando le masse dai veri problemi, ha dimostrato la sua vera indole e come sappia tramare contro gli interessi nazionali portando avanti ben più insidiose ed oscure azioni.
Dunque quando la Boldrini afferma “sogno un premier rom” ovviamente lo fa solo per suscitare reazioni scomposte e distrarre. Non sono queste le frasi davvero gravi che questa persona ha pronunciato, non sono queste le azioni che ci devono interessare realmente e che ci devono indignare.
Quello che invece rileva, perché purtroppo ha conseguenze drammatiche per il Paese, è la richiesta di cessione della sovranità nazionale e le azioni volte ad attuare predette cessioni. La Boldrini, nel silenzio quasi generale, ha chiesto il compimento di un atto eversivo contro la personalità dello Stato, ma i media si concentrano sulla sciocchezza stellare del premier rom (peraltro la terza carica dello Stato finge di non conoscere nemmeno il funzionamento dell’ordinamento Repubblicano il quale non prevede premierati, siamo in una democrazia parlamentare)
Ergo non sono gravi le idiozie che la Boldrini scientemente proferisce sull’immigrazione ma è grave il fatto che la suddetta lavori specificatamente affinché il nostro Stato venga rapidamente smantellato, arrivando ad invocare addirittura che siano vinte le resistenze popolari alla cessione della sovranità. Invocando ciò che appare come un colpo di Stato tecnicamente violento, poiché basato sulla cooptazione delle volontà.
Chiariamo ancora una volta un concetto, su cui come sapete mi ripeto spesso perché è il punto centrale della grave crisi in cui versa il Paese. Lo Stato si compone di territorio, popolo e sovranità. Posto che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, la sovranità ovviamente appartiene al popolo ex art. 1 Cost. Dunque il fatto stesso che la terza carica dello Stato invochi la cessione della sovranità (e dunque il fatto che il popolo italiano non sia più sovrano sul proprio territorio) è per definizione una dichiarazione eversiva d’inaudita gravità. Un fatto sanzionato pesantemente dal codice penale (punito fino all’ergastolo). La Boldrini andrebbe processata e condannata per delitti contro la personalità dello Stato o quanto meno per istigazione al loro compimento (scaricate qui la denuncia già compilata).
Nonostante ciò si parla della Boldrini solo quando chiede di essere chiamata “La Presidenta” (italiano questo sconosciuto) o quando invoca l’occupazione dell’Italia da parte degli immigrati. Ma tutto questo è fumo negli occhi. La Boldrini, mentre millanta rom al Governo e fa sfoggio del più risibile “politicamente corretto” che si sia mai visto, in realtà si adopera per la cessione della sovranità appartenente al popolo italiano a soggetti terzi, quei soggetti che stranamente piacciono moltissimo a multinazionali e lobby finanziarie.
Dunque cosa accade quando la terza carica dello Stato chiede di cedere sovranità nazionale? Accade che siamo in presenza di un colpo di Stato ma, il deficit culturale imposto con il lavaggio del cervello mediatico alle masse, rende i più incapaci di accorgersi della gravità dei fatti in corso.
Le crisi e le gravi crisi sono lo strumento per obbligarci a cedere la nostra sovranità, lo diceva già Monti e da allora nulla è cambiato, al timone abbiamo ancora traditori dell’ordinamento costituzionali e soggetti che perseguono interessi stranieri come ammesso anche dal deputato PD, D’Attorre.
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