Censura: 60 canali Telegram, alcuni molto famosi, chiusi in Germania

Anche Telegram non è completamente scevro da censure, soprattutto per la pressione enorme su questo tema che proviene dalla Germania e dalla UE, soprattutto quando si parla di libertà e di obblighi vaccinali. Il servizio   Telegram ha bloccato 64 dei suoi canali in Germania, ha riferito Sueddeutsche Zeitung venerdì, citando fonti governative. La decisione sarebbe venuta dopo che il servizio federale di polizia avrebbe chiesto la chiusura del servizio tout court. Come accennato prima ad essere colpiti sarebbero soprattutto canali legati all’opposizione dell’obbligo vaccinale, libertari e/o visti vicini alla destra.

Telegram è stato accusato in Germania di aver alimentato una sottocultura sempre più virulenta lanciata dai teorici della cospirazione anti-vaccino che si scambiano notizie su presunti pericoli e organizzano proteste che si sono trasformate anche in episodi violenti.

Il quotidiano ha affermato che i canali interessati includevano quello di Attila Hildmann, una celebrità chef vegana che diffonde teorie del complotto sul coronavirus a oltre 100.000 follower sul servizio di messaggistica.

Il ministero dell’Interno tedesco, che ha affermato la scorsa settimana di aver tenuto colloqui costruttivi con i rappresentanti di Telegram, non è stato immediatamente disponibile per commentare il rapporto. Telegram non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Telegram si è dimostrato sinora come la piattaforma più tollerante, anche per la sua struttura semi decentralizzata e il fatto che, oggettivamente, non ha una direzione centrale. Però le minacce delle autorità tedesche devono essere state molto convincenti per spingere alla chiusura di un numero così elevato di canali. Purtroppo, anche a livello UE, vi è una sorta di mania persecutoria ed insensata contro le cosiddette “Fake News”. Alcuni deputati hanno perfino chiesto di poter analizzare le chat private…