Economia
C’è chi vuole strumentalizzare parole di Mattarella sul lavoro

Spesso si sente dire, soprattutto a sinistra, di non strumentalizzare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Quante volte, infatti, abbiamo sentito la brutta ed anche inopportuna frase “non tirare per la giacchetta”, per indicare proprio chi in determinate circostanze, vorrebbe usare, pro domo sua, alcune affermazioni del presidente della Repubblica, spesso distorcendone il loro significato o addirittura in certi casi manipolandole ad uso politico. D’altra parte, il presidente Mattarella è figura assai autorevole, non solo per il ruolo istituzionale che riveste, e verso il quale il paese nutre una grande rispetto, affetto e considerazione. È anche, in un certo senso, comprensibile che qualcuno allora cerchi di sfruttare questa alta considerazione del paese verso la persona prima che l’istituzione, per rafforzare alcune proprie tesi politiche. È già successo in passato e succederà ancora. Come per esempio ieri, in occasione della commemorazione della festa del Primo Maggio, che Mattarella ha fatto, andando a visitare l’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a. di Latina, un’assoluta eccellenza italiana nella produzione di antitumorali citotossici ad alto potenziale. Una visita simbolica sia per il riguardo che Mattarella ha verso un comparto, quello della farmaceutica laziale, che da anni sta conquistando fette di mercato sempre più importanti, e sia per il pericolo delle ricadute, anche occupazionali, che i dazi di Trump potrebbero avere sul settore.
Ebbene le sue parole ovvie e scontate sulla piaga delle continue morti sul lavoro (due giorni fa l’ultima a Carrara), un dramma che il nostro paese si trascina da decenni. La sinistra ha immediatamente utilizzato quanto detto dal presidente, sia in tema di sicurezza che di livelli salariali bassi nel nostro paese, per attaccare, in maniera anche un po’ scomposta il governo, su quello che ormai sembra rimasto unico tema politico forte, portato avanti dalla segreteria del Pd Ely Schlein (almeno i cinque stelle possono rivendicare la loro avversione per il riarmo europeo) e cioè la necessita di introdurre un salario minimo. Occorre innanzitutto dire che, nel discorso di Mattarella, non si fa alcun cenno al salario minimo, pur ovviamente facendo riferimento a livelli di salari ancora troppi bassi, ma piuttosto si punta il dito contro il caporalato e lo sfruttamento nei campi e nell’industria, dei migranti irregolari, il cui arrivo sulle nostre coste la sinistra vorrebbe aumentare.
Il presidente citando espressamente l’ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro, nota che l’Italia “si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008, nonostante l’avvenuta ripresa a partire dal 2024. Questo mentre, a partire dal 2022, la produttività è cresciuta”. In altre parole, Mattarella fa risalire i livelli salariali bassi al post 2008, riconoscendo che anzi proprio dal 2022 la produttività è cresciuta, e anche i salari come conferma proprio il rapporto citato da Mattarella “Nel 2024 si registra un’inversione di tendenza, conseguenza anche dei rinnovi di tanti contratti collettivi, che però non compensa la fiammata inflattiva degli anni 2022 e 2023”.
Insomma, difficile trovare nelle parole di Mattarella un’accusa, per i salari bassi, rivolta ad un governo in carica da poco più di due anni, su una dinamica che dura invece da oltre 16 anni, anzi dalle parole di Mattarella si scorgono segnali comunque positivi almeno sul piano della volontà di cambiare le cose. Ma anche sulla sicurezza sul lavoro, proprio Mattarella cita l’impegno del ministro Calderone e della premier per cercare una soluzione ad un annoso problema “È evidente che l’impegno per la sicurezza nel lavoro richiede di essere rafforzato. Riguarda le istituzioni, ne parlava poc’anzi la Ministra, lo ha annunciato la Presidente del Consiglio, riguarda le imprese, riguarda i lavoratori.”
La stessa premier in un’intervista al Corriere della sera ha annunciato che il prossimo decreto sul lavoro, che verrà discusso oggi al Cdm, sarà incentrato sulla sicurezza sul lavoro e sulla tutela della salute dei lavoratori. E le misure verranno decise di concerto con i sindacati. Mattarella ha poi fatto anche un cenno al tema del calo demografico, che è un tema assai caro al governo di centro destra, dichiarando espressamente come, al contrario di quello che qualcuno pensa, non basta aprirsi totalmente all’accoglienza dei migranti. “A sopperire al calo demografico, non bastano le migrazioni dall’estero, tanto che – come poc’anzi ricordava la Ministra Calderone – permane la circostanza che un lavoratore su due tra quelli cercati dalle imprese, permane tra quelli a “difficile reperibilità”. Insomma, un discorso sobrio ed equilibrato, come è nello stile del presidente Mattarella, e che proprio per questo non dovrebbe prestarsi ad interpretazioni o strumentalizzazioni di sorta. Ma si sa in Italia ogni occasione è buona per la sterile polemica politica.
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