Attualità
Caso Benalla: i Senatori sono “Una minaccia per la Repubblica” se toccano Macron, parola del Ministro degli Interni Castaner
Ora immaginatevi se la scorsa settimana Salvini aveesse detto che i Senatori sono una “Minaccia per la Repubblica” se votassero per il suo rinvio a giudizio. Immaginatevi cosa sarebbe successo in Italia. Ora pensate che il ministro degli interni Francese ha detto, pubblicamente, queste parole riferendosi al proprio Senato
La vicenda è quella della commissione d’Inchiesta del Senato sull’affare Benalla, il complicato intrigo che coinvolge l’Eliseo e l’ex responsabile, rivelatosi un picchiatore senza scrupoli, della sicurezza personale di Macron, Alexandre Benalla, che poi, destituito d’ufficio, ha proseguito la propria carriera come affarista internazionale in virtù dei contatti creati.
Il Senato ha costituito una commissione d’Inchiesta che sta cercando di appurare cosa sia successo, annche nell’interesse della sicurezza dello Stato francese, ma la cosa non è gradita, evidentemente, agli ambienti macronisti. Cristophe Castaner, ministro degli interni, si è così rivolto ai membri della commissione:
« Si certains pensent qu’ils peuvent s’arroger un pouvoir de destitution du président de la République, ils sont eux-mêmes des menaces pour la République »
“Se alcuni pensano che si possono arrogare il potere di destituire il presidente della Repubblica, allora sono delle minacce per la Repubblica”.
Attenzione che a dire queste parole è un ministro che non si è fatto, nè ancora si fa, nessuno scrupolo di reprimere in modo violento le manifestazioni dei Gilet Gialli e che quindi non avrebbe nessun problema a reprimere pure il Senato che, in Francia, è espressione delle autonomie locali, quindi meno legato alla maggioranza parlamentare ora retta da LREM.
Oltralpe il presidente della repubblica può essere deposto solo nel caso manchi gravemente al suo mandato e solo da parte del Parlamento elevato ad Alta Corte (art 68 della costituzione), ma il Senato ha pieno diritto di proporre e costituire commissioni d’inchiesta e di controllo, per cui è nel pieno dei suoi poteri sino a quando non ne chiedesse le dimissioni. In realtà quello che da molto fastidio a Macron è chee il parlamento voglia controllarlo, cosa che lui ritiene offensiva. Il Senato controlla in governo, ma in una repubblica presidenziale come la Francia è difficile separare quesra figura da quella del presidente, perchè tendono ad assimilarsi, soprattutto con “Facciotuttoio” Macron. Quello che più lo infastidisce è che, con la commissione aperta, non riesce a mettere una pietra sopra un affare che lo ha coinvolto fin dall’inizio in modo personale, con voci malevoli che nascevano dai rapporti personali con il bel Benalla e dai privilegi che la presidenza aveva accordato ad un semplice poliziotto. L’Eliseo avrebbe voluto chiudere tutto prima delle europee, ma con la commissione del Senato aperta non può, tranne che non intimorisca il Senato ed il suo Presidente.
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