Attualità
Case “Green”: per ora nessun accordo sulle ristrutturazione obbligatorie che avrebbero prosciugato gli italiani
Il campanello d’allarme per la ristrutturazione delle case inquinanti sembra essere stato temporaneamente messo in pausa, in quanto il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea non sono riusciti a trovare un accordo sulla direttiva “Case green” durante il trilogo con la Commissione. L’obbligo di ristrutturare entro il 2033 tutti gli edifici abitativi nelle classi E, F e G, proposto inizialmente, è stato cancellato, almeno per ora, lasciando agli Stati membri la responsabilità di sviluppare piani per ridurre il consumo energetico dell’intero parco edilizio residenziale entro il 2050. Non abbiate dubbi che cercheranno di reintrodurlo di nuovo, entro i pochi mesi rimasti o nella prossima legislatura. Mai il voto sarà importante come nel 2024.
L’Italia, supportata dalla posizione ferma della Lega, ha avuto successo nell’eliminare alcuni degli aspetti più controversi della direttiva, inclusi i presunti “mutui green” e l’obbligo di installare colonnine di ricarica elettrica e cablare i parcheggi negli edifici residenziali esistenti. Sebbene alcuni punti divisivi rimangano irrisolti, come l’installazione di pannelli solari su edifici pubblici e non residenziali, e le sanzioni per la mancata conformità, il testo è stato notevolmente ridimensionato. Tali questioni saranno affrontate in un prossimo trilogo previsto per dicembre.
La Confederazione italiana della proprietà edilizia, Confedilizia, ha accolto positivamente questa sospensione, commentando che finalmente il buon senso ha prevalso. In sintesi, per il momento sembra che gli italiani possano tirare un sospiro di sollievo, mentre la discussione su queste questioni cruciali per l’efficienza energetica degli edifici è destinata a continuare nel prossimo incontro a dicembre.
Ovviamente, come abbiamo scritto, vedremo un ritorno di questa normativa in futuro. Si tratta di un’occasione troppo ghiotta per i grandi gruppi immobiliari stranieri per impossessarsi del patrimonio immobilaire italiano con la scusa di ristrutturarlo, il tutto per pochi soldi. Dato il loro enorme potere a Bruxelles vedrete che torneranno alla carica.
Per ora ha prevalso la paura di una bastonata elettorale. Mai sarà importante votare bene come nelle prossime elezioni europee, se volete evitare di dover pagare decine di migliaia di euro in ristrutturazioni immobiliari obbligatorie che, alla fine, rischiano di valere quanto la vostra casa.
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