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Ripartono 35 milioni di cartelle esattoriali dal primo maggio

Il fisco dal primo maggio manderà 35 milioni di cartelle esattoriali

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Dal prossimo 1 maggio ripartiranno notifiche, pagamenti e pignoramenti per chi ha delle cartelle in ballo. Il 30 aprile infatti terminerà il periodo di sospensione deciso per il covid e che copriva sia la riscossione sia la notifica degli atti esecutivi.

Non sono numeri piccoli, dato ch si parla di 35 milioni di cartelle bloccate tra il 2020 e l’inizio del 2021, comprendendo anche gli avvisi di accertamento fermi dal marzo 2020. I contribuenti avranno fino al prossimo 31 maggio 2021 per effettuare i versamenti oggetto di sospensione.

Il 30 aprile si ripartiranno gli accantonamenti per pignoramenti presso terzi, cioè per i sequestri dei conti correnti bancari, che quindi torneranno ad essere chiusi per dl fisco.

Questo consegue dall’ultimo Decreto Sostegni, articolo 4 , che ha posto fine al blocco iniziato a marzo. Purtroppo gran parte di queste cartelle andranno inevase: molte sono intesate a soggetti morti, falliti, oppure comunque non in grado di far fronte ai pagamenti anche per la crisi economica. La “Pace Fiscale” è stata fatta ma in misura minima, totalmente insufficiente, per le cartelle pendenti emesse dal 2000 al 2015 e fino a soli 5 mila euro. La sinistra ha combattuto una lotta feroce per far si che questo limite non fosse portato a 10 mila euro, anche se è ben chiaro a tutti che queste cifre sono solo sulla carta, e tali rimarranno.

Si parla di ripartenze, ed è giusto, c’è da chiedersi se non sarebbe stato giusto ripartire magari dopo una seria riforma fiscale che lasciasse stare i piccoli e colpisse solo i grandi evasori, quelli che portano le sedi delle proprie attività nei vari paradisi fiscali. Purtroppo siamo nel paese di Grillo: magari ci vorrebbe un bell’accertamento per fargli capire quanto il nostro sistema si ingiusto e squilibrato.

 


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