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Carbone alle stelle: l’Europa si rivolge al Sud Africa

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Dopo l’invasione russa dell’Ucraina i responsabili degli acquisti energetici europei stanno perlustrando il mondo fino al Sud Africa per procurarsi carbone, poiché l’invasione russa dell’Ucraina e la minaccia di ulteriori sanzioni a Mosca hanno reso il carbone russo invendibile con molte utility europee. Nel frattempo il prezzo ha raggiunto picchi storici per il combustibile fossile, con aumenti dell’ordine del 15% di prezzo in una sola giornata.

Diverse navi cargo per trasporto carbone sono partite dal terminal specializzato di Richards Bay in Sud Africa dirigendosi verso ovest e doppiando il Capo di Buona Speranza dalla scorsa settimana, secondo i dati di localizzazione delle navi che Bloomberg ha compilato. Non è la rotta tipica della produzione sudafricana che solitamente è diretta verso oriente.

L’invasione russa dell’Ucraina, tuttavia, ha cambiato le rotte commerciali di molte materie prime, compreso il carbone. Commercianti e società di servizi pubblici hanno iniziato a stare alla larga dalle materie prime marittime russe, inclusi petrolio greggio, LNG e carbone, dato che molte società sono ormai in modalità “Sanzione automatica” ed evitano la Russia.

I flussi di carbone dal Sud Africa, dagli Stati Uniti e dalla Colombia verso l’Europa sono aumentati nelle ultime settimane, ha detto a Bloomberg Bevan Jones, amministratore delegato dei consulenti African Source Markets.

Questo cambiamento strategico nelle forniture sta mandando alle stelle il prezzo del carbone che ha avuto picchi del 15% in una sola giornata

“I prezzi del carbone termico europeo sono saliti a livelli record con prezzi future superiori a 400 USD/t fino al quarto trimestre del 2022. Alcuni acquirenti in Giappone e in Europa hanno già indicato che stanno cercando di sostituire l’offerta russa e il carbone termico non russo in Europa sta attirando un premio significativo rispetto al materiale russo”, ha affermato giovedì l’analista principale di Wood Mackenzie Rory Simington. La scarsità di linee ferroviarie verso est costituirebbe poi un limite alla possibilità di esportare carbone dalla Russia alla Cina , che, fra l’altro, si rifornisce già a prezzi molto convenienti dall’Indonesia.

Quello a cui stiamo assistendo è un doloroso riequilibrio delle linee di fornitura energetica globale.


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