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Calenda vs Keynes Blog: il caso Nord Stream tra economia e ideologia

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Calenda vs Keynes Blog sul caso Nord Stream gas e sovranisti quando l’ignoranza diventa un autogol

Recentemente mi sono imbattuto in uno di quegli autogol a danno del movimento sovranista, che lasciano di stucco anche per la massa di gente che abbocca senza neanche accorgersene. Non sorprende affatto che siano proprio i blog e le pagine più seguiti a incorrere in tali errori.

L’obiettivo di questo articolo è ribadire quanto ripetutamente sostenuto nel libro di Economia Spiegata Facile: imparate a conoscere per poter ragionare e soprattutto argomentare le vostre idee oppure, per usare le parole di Federico Caffè:

“Siate sempre vigili, non cedete mai agli idoli del momento, vale a dire alle frasi fatte, alle frasi convenzionali, rifletteteci con il vostro pensiero e con le vostre capacità intellettuali”

Calenda vs Keynes Blog: perché dovremmo interessarcene

La vicenda prende il via da un tweet di Davide Busetto:

“Senta CarloCalenda, che ci dice sul Nord Stream distrutto da un Paese
che consideriamo alleato? O crede alla storiella del pedalò con quattro
disadattati che fanno una gita domenicale e distruggono un’infrastruttura
strategica per l’Unione Europea (#UE)?”

A cui risponde Carlo Calenda:

“Ringrazio Dio. Da ministro mi sono battuto contro il raddoppio del nord
stream che avrebbe gravemente danneggiato la competitività
dell’industria italiana. Ma possibile che commentiate cose di cui non
avete la più vaga idea!”

Questo scambio mi è giunto tramite la condivisione su Facebook della pagina Keynes Blog (KB), che prende in giro Calenda con il seguente messaggio:

“Carlo Calenda ringrazia Dio (e i terroristi ucraini) che hanno fatto saltare Nord Stream, a cui lui si era opposto, perché minava la competitività italiana. Adesso invece senza gas russo a bouon prezzo. la nostra competitività sta cosi bene che la produzione industriale in continuo calo da due anni, ecc.”

La questione che dovremmo porci, al di là delle simpatie e delle tifoserie, è: chi ha ragione tra Calenda, Busetto e Keynes Blog?


Chi ha ragione tra Calenda, Busetto e Keynes Blog e perché è importante saperlo?

Calenda vs Keynes Blog

Mentre il Sig. Busetto va prontamente liquidato – dato che l’Ucraina, priva di alleati in Europa, rende il suo intervento palesemente inadeguato per un confronto serio – possiamo invece analizzare in modo più approfondito gli argomenti esposti da Calenda e Keynes Blog. Ecco la mia risposta al tweet di Busetto e alle successive condivisioni dello sfottò di KB:

Calenda vs Keynes Blog - Nord Stream

Per evitare divagazioni, elencherò in sequenza le risposte più assurde che ho ricevuto, per poi collegare i vari aspetti nascosti che potrebbero sfuggire ai meno esperti di economia.


Calenda vs Keynes Blog - Nord Stream


Calenda vs Keynes Blog - Nord Stream


Calenda vs Keynes Blog - Nord Stream


Alla domanda: ma tu sai come funziona il mercato del gas? risponderò per ultima, poiché essa evidenzia una totale incapacità di comprendere un concetto banale – quello di ordinare correttamente la relazione di causa ed effetto, abilità che si apprende già all’asilo. Partiamo dunque dagli altri punti.

Che relazione ha il patto di stabilità citato da ESF?

Il Patto di Stabilità Europeo è rilevante perché non si limita al rispetto di certi parametri interni – come il famigerato limite del 3% di deficit di bilancio per ogni Stato membro dell’eurozona – ma impone anche criteri esterni (mai osservati dalla Germania) che dovrebbero garantire l’equilibrio tra le economie europee. In particolare, il divieto di superare il 6% di surplus commerciale per più di 3 anni consecutivi prevede che, in caso di superamento, l’eccesso debba essere investito nelle economie più arretrate.

Ad esempio, l’eccedenza della produzione tedesca oltre il 6% andrebbe destinata a paesi come Grecia e altre nazioni in difficoltà. In termini semplici, per oltre vent’anni la Germania avrebbe dovuto, in pratica, “delocalizzare” le fabbriche di BMW e Mercedes. È stabilito i trattati europei, mica dal sottoscritto…

E allora? Siccome la Germania opera da tempo in un regime mercantilista e predatorio, adottando pratiche di concorrenza sleale – pur non essendo apertamente illegali – che le permettono di depredare le economie periferiche, se il Patto di Stabilità venisse effettivamente applicato, i benefici derivanti da Nord Stream 1 e 2 sarebbero stati distribuiti indirettamente, come previsto dai trattati, verso le economie più deboli.

Euro: vincitori e vinti

Nord Stream 1 e 2, invece, furono realizzati tramite un accordo bilaterale tra Russia e Germania, finalizzato ad accrescere la competitività tedesca a scapito dei partner che, nella visione della Germania, rappresentano concorrenti e mercati da sottomettere in qualità di fornitori. Ed è per questo che, nonostante le motivazioni siano quasi certamente “sbagliate” e differenti da quelle dei sovranisti, Calenda ha ragione.

Ma tu sai come funziona il mercato del gas?

Rispondere a questa domanda – e agli errori di presupposto che la accompagnano – è semplice, sebbene evidenzi una completa mancanza di capacità di ragionamento e di conoscenze di base. Per questo risponderò in maniera più dettagliata e didascalica, affinché possa servire da lezione sui principi di macroeconomia che da anni compromettono il benessere e la tranquillità delle nostre famiglie.

Innanzitutto, traduciamo la domanda:

Ma tu sai che il mercato del gas si basa sui TTF contrattati alla Borsa di Amsterdam?

Leggi i TTF spiegati facile


Per chi non avesse letto il libro di Economia Spiegata Facile, che con numerose illustrazioni spiega il funzionamento del mercato di Amsterdam, ecco una breve sintesi: secondo voi, Germania e Russia hanno lavorato per realizzare due condotte esclusive per i tedeschi, stabilendo la compravendita del gas allo stesso prezzo applicato agli altri, oppure hanno concluso un accordo a prezzi speciali?

Le risposte sono le seguenti: la Borsa di Amsterdam è stata inaugurata nel 2010; gli accordi sul Nord Stream tra Germania e Russia risalgono al 2011; e la Germania ha iniziato ad acquistare gas, in sostituzione di quello trasportato via Nord Stream, sul mercato di Amsterdam nel 2021-22, cioè mentre la guerra russo-ucraina era già in corso.

Nel 2010 la Germania ha cominciato ad acquistare gas in base ai prezzi del TTF (Title Transfer Facility) della Borsa di Amsterdam, contestualmente all’introduzione di un mercato del gas europeo più integrato che ha portato a un incremento dei contratti a termine basati su questo indice. Così il TTF è divenuto uno dei principali benchmark per il prezzo del gas naturale in Europa.

Gli accordi sui prezzi tra Russia e Germania del gas che transitava per il Nord Stream si basavano sui TTF o su prezzi particolari?

Gli accordi di prezzo tra Russia e Germania per il gas trasportato tramite Nord Stream non facevano riferimento ai prezzi del TTF della Borsa di Amsterdam, bensì si fondavano su contratti a lungo termine con prezzi prevalentemente indicizzati al petrolio (oil-indexed contracts), e persino più vantaggiosi rispetto ai prezzi di mercato.

Per anni, Gazprom – il principale fornitore russo – ha commercializzato il gas ai clienti europei tramite contratti legati al prezzo del petrolio o a un paniere di prodotti petroliferi, con aggiustamenti periodici. Tale modello garantiva una certa stabilità dei prezzi rispetto alla volatilità del mercato spot.

Negli ultimi anni, in particolare in prossimità della guerra Russia-Ucraina, alcuni contratti hanno iniziato a includere elementi indicizzati ai prezzi di mercato (come il TTF), ma il gas russo destinato alla Germania, trasportato via Nord Stream, continuava per lo più a essere venduto secondo formule di prezzo particolari, differenti dal semplice prezzo di mercato spot.

Il gas russo diretto alla Germania tramite i gasdotti del Nord Stream 1 e 2 era in gran parte venduto con formule di prezzo particolari, come dimostrato da indagini più recenti, tanto da far ritenere anche in tempi più recenti che la Germania godesse di favori dalla Russia con sconti che raggiungevano il -70% rispetto a quanto pagato dagli altri Stati. Questa è l’ulteriore prova che anche in periodo bellico tra Russia e Germania sottostava un accordo sottobanco.

Gazprom fa sconti alla Germania Nord Stream

Pertanto, il prezzo del gas trasportato dal Nord Stream non contribuiva a ridurre i costi per l’intera Europa in modo così proporzionato ai vantaggi acquisiti dalla Germania, come i detrattori del tweet di Calenda vogliono dimostrare, bensì esclusivamente per la Germania.

È sempre stato di dominio pubblico, fino a quando qualcuno non ha deciso di indossare paraocchi ideologici. Non serve uno sforzo mnemonico per ricordare che il gas destinato al resto d’Europa proveniva dai gasdotti che attraversano l’Ucraina. Sono passati solo due mesi, ma per chi non capisce, è come un’era geologica. Ecco, vi propongo un ricordo:

Fine contratti per il gas tra Russia e Ucraina

Fine contratti per il gas tra Russia e Ucraina


Fino a quando è durato questo meccanismo?

Il sistema di indicizzazione al petrolio nei contratti di fornitura di gas russo alla Germania ha dominato fino alla metà degli anni 2010. In Nord Stream è entrato in funzione nel 2011.
Tuttavia, a partire dal 2014-2015, a fronte delle pressioni dell’Unione Europea e dell’espansione dei mercati liberalizzati, Gazprom ha progressivamente modificato i contratti, introducendo una quota maggiore di indicizzazione ai prezzi del mercato spot, compresi quelli del TTF di Amsterdam.


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Tra il 2019 e il 2021, una parte rilevante del gas russo venduto in Europa (inclusa la Germania) aveva prezzi legati almeno parzialmente agli indici di mercato, invece di essere esclusivamente indicizzati al petrolio. Tuttavia, molti contratti a lungo termine con Gazprom continuavano a includere clausole personalizzate, offrendo una certa protezione contro la volatilità del mercato spot.

Questa dinamica ha subito un cambiamento radicale nel 2022, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e della conseguente crisi energetica. Dopo l’imposizione delle sanzioni europee e il sabotaggio del Nord Stream (settembre 2022), le forniture di gas russo alla Germania si sono ridotte drasticamente, facendo del TTF il principale punto di riferimento per il gas importato da altre fonti (Norvegia, USA, LNG, ecc.).

Cosa ci insegna questa vicenda?

In primis, questa storia ci insegna che, prima di esprimersi, è fondamentale conoscere a fondo l’argomento; inoltre, ci rammenta che, prima di bestemmiare, prendere in giro e sfottere gli altri, è opportuno essere certi di non fare poi la figura del fesso. La lezione più importante è che Federico Caffè ha ragione quando dice: “non cedete mai agli idoli del momento, vale a dire alle frasi fatte, alle frasi convenzionali”, specie quando pronunciate dai vostri guru. Spesso, infatti, tali personaggi sono così convinti delle proprie ideologie da non riuscire a uscire dai confini del loro circolo ristretto.

Fortunatamente, esiste una soluzione: acquistare i libri di Economia Spiegata Facile, già best seller su Amazon con oltre 7.000 copie vendute.

Nel mondo sovranista, sempre più spesso si tende ad affidarsi più a slogan che a ragionamenti solidi, proprio come avviene nella curva del tifo avversario. È indispensabile imparare a conoscere per non ritrovarsi costantemente in balia della corrente a cui abbiamo scelto di affidarci. In questo caso, non importa se la Germania è il nostro nemico giurato; ai sovranisti non convince affatto che siano stati i terroristi ucraini a forare il Nord Stream (Per Norvegia & C neanche una citazioncina eh). Magari se fossero stati i fantasmi di Marx e di Keynes, allora sì che si sarebbe festeggiata una liberazione, ma guai se sono stati i terroristi ucraini. Che schifo!

Non conosco le motivazioni del ragionamento di Carlo Calenda. E, pur non condividendo le sue opinioni sull’Europa e sulla guerra in Ucraina, relativamente alle conclusioni pratiche sul Nord Stream, trovo che abbia ragione. Inoltre, in tutta sincerità, se qualcuno ostacola un mio nemico, io non guardo in bocca al caval donato.


NB. L’Italia, prima della guerra russo-ucraina, si avvaleva di condizioni simili a quelle della Germania.
I prezzi stabiliti nei nostri contratti a lungo termine non erano influenzati dalla Borsa di Amsterdam.
Che si trattasse o meno del Nord Stream, tali contratti erano pattuiti con Gazprom ed erano garantiti fino alla scadenza, persino con le sanzioni in atto dal 2014.
È con Conte e Draghi che abbiamo interrotto questi accordi, scegliendo di abbracciare il mercato dei TTF già prima della guerra.
La reale diversificazione a nostro favore era rappresentata dalla Libia (oltre ad Algeria e Azerbaijan).


Il Nord Stream ha sempre garantito un vantaggio competitivo esclusivamente alla Germania.
Questo gasdotto poteva influenzare solo in minima parte i prezzi di Amsterdam.

Il Nord Stream ha sempre portato un vantaggio competitivo alla Germania che era amplificato rispetto all’influenza del Nord Stream sui prezzi di mercato. Per quanto una riduzione dei prezzi gas possa essere stata influenzata dal Nord Stream, questa è incomparabile con il vantaggio industriale avuto dai tedeschi rispetto alle altre economie europee.

Il Nord Stream era in grado di influenzare solo in minima parte i prezzi di Amsterdam, ma molto l’economia tedesca. La prova è nel crollo della Germania a partire dall’indomani del sabotaggio del gasdotto. Peggiore economia d’Europa e recessione, a partire da pochi mesi; l’economia tedesca è in continuo calo da tre anni di fila e da due è in recessione. Peggio dell’Italia nonostante sia un suo fornitore, ma è persino in lieve ripresa.

Come era strutturato il sistema che, col tempo, gli USA hanno trovato il modo di smontare?

Se la Russia era l’unica fonte rilevante di approvvigionamento energetico, è stato proprio grazie alla Germania che Francia e Regno Unito hanno agito per eliminare Gheddafi – dato che l’Italia risultava un cliente scomodo – al fine di consolidare il proprio ruolo egemone e mercantilista. Il piano tedesco di legare mani e piedi alla Russia, per poi ottenere l’esclusiva sul Nord Stream, è opera Di Schröder prima e della Merkel poi.

Epperò, che scandalo i terroristi ucraini, Signora mia.

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