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Buenos Aires al buio: il Capodanno rovente mette in ginocchio la rete elettrica argentina
Blackout a Buenos Aires: un milione al buio nel Capodanno più caldo di sempre. La rete elettrica non regge. Mentre l’Europa gela, l’Argentina fonde: un guasto a una sottostazione lascia la capitale senza luce con 39 gradi. Cronaca di un collasso infrastrutturale annunciato.

Mentre l’Europa affronta il gelo invernale e la crisi dei prezzi del gas, nell’emisfero australe si consuma un paradosso energetico opposto, ma altrettanto istruttivo. A Buenos Aires, l’arrivo del 2026 è stato salutato non dai fuochi d’artificio, bensì dal buio pesto nel ronzio incessante dei condizionatori che tentano, invano, di mitigare un’ondata di calore soffocante. Nelle prime ore di mercoledì 31 dicembre, una vasta porzione della capitale argentina e della sua area metropolitana (AMBA) è rimasta senza energia elettrica, lasciando quasi un milione di persone al caldo e al buio.
Il collasso della rete: cronaca di un disastro annunciato
Tutto è iniziato quando le temperature notturne si sono rifiutate di scendere sotto i 30 gradi, mantenendo una pressione costante sulla rete elettrica a causa della domanda residenziale per la climatizzazione. Il punto di rottura si è verificato nella sottostazione di Bosques, gestita dalla compagnia di distribuzione Edesur. Un guasto tecnico, figlio evidente di uno stress di carico eccessivo, ha innescato una reazione a catena che ha spento le luci in numerosi quartieri strategici.
INFORMACIÓN IMPORTANTE‼️
Una falla en la Subestación Bosques generó una afectación que alcanza a diferentes subestaciones de Capital Federal y el Conurbano.
Nuestros equipos técnicos ya se encuentran trabajando en la zona.
El suministro será restablecido en etapas.
— Edesur Argentina (@OficialEdesur) December 31, 2025
I quartieri più colpiti nella Città Autonoma di Buenos Aires (CABA) includono zone residenziali e commerciali di rilievo:
- Recoleta
- Monserrat
- Villa del Parque
- Villa Crespo
La situazione non è stata migliore nella cintura metropolitana, la cosiddetta Grande Buenos Aires, dove comuni come Avellaneda, Lomas de Zamora e Florencio Varela hanno subito blackout massicci. Anche la città di La Plata, capitale della provincia, ha registrato interruzioni per il secondo giorno consecutivo, colpendo aree come Tolosa e Los Hornos.
I dati del blackout: un balletto di cifre
La gestione informativa dell’evento ha mostrato le consuete fragilità dei sistemi di monitoraggio centralizzati. L’Ente Nazionale di Regolamentazione dell’Energia Elettrica (ENRE) ha faticato a tenere il passo con l’evoluzione del guasto.
Di seguito, una tabella riassuntiva dell’evoluzione del disservizio nella notte tra il 30 e il 31 dicembre:
| Orario (circa) | Utenti senza luce | Note |
| 22:00 | ~25.000 | Prime segnalazioni sparse. |
| 23:00 | ~31.000 | Il problema inizia a diffondersi nella rete Edesur. |
| 01:30 | ~952.000 | Picco massimo del blackout. |
| 03:30 | Dati ripristinati | Il sito ENRE torna online mostrando i dati del picco. |
| 04:00 | ~48.000 | Ripristino graduale del servizio per il 50% dei clienti. |
È interessante notare come, proprio nel momento di massima criticità, il portale web dell’autorità di controllo sia andato in crash, impedendo ai cittadini di avere notizie certe per diverse ore. Un classico esempio di come l’infrastruttura digitale sia spesso fragile quanto quella fisica.
Le cause strutturali: oltre il caldo record
Sebbene l’evento scatenante sia stato meteorologico — con una massima prevista di 39 gradi per l’ultimo giorno dell’anno e minime tropicali — le radici del problema sono prettamente economiche e infrastrutturali. L’Argentina genera la maggior parte della sua energia da fonti fossili, ma il problema non risiede tanto nella generazione, quanto nella distribuzione.
La rete elettrica, specialmente quella gestita dai distributori privati come Edesur ed Edenor, soffre di una cronica mancanza di investimenti volti a renderla robusta (la cosiddetta resilienza di cui tanto si parla nei convegni, ma poco nei cantieri). Quando la domanda sale verticalmente per l’uso massiccio di aria condizionata, i trasformatori e le sottostazioni, spesso vetusti, cedono. È la dimostrazione plastica che senza investimenti in conto capitale (CAPEX) costanti e manutenzione preventiva, qualsiasi sistema energetico è destinato al collasso sotto stress.
La reazione sociale: tra rabbia e ironia
In un Paese abituato alle crisi cicliche, la reazione della popolazione si è divisa tra l’indignazione e l’umorismo nero. L’hashtag #SinLuz ha dominato le tendenze su X (ex Twitter). Mentre Avenida 9 de Julio appariva spettrale, avvolta in una penombra insolita per una delle arterie più vive del Sud America, gli utenti non hanno perso l’occasione per sdrammatizzare.
Che, ya se pasaron con el marketing de #StrangerThings5 en Buenos Aires
Dejaron media cuidad #SinLuz para recordar que mañana es el final de la serie? pic.twitter.com/s8t6oij9pG
— Eliguanaa💙♥️ (@eliguana12345) December 31, 2025
Molti hanno paragonato il paesaggio urbano buio e i lampi rossi delle cabine in avaria alle scene della serie Stranger Things, evocando il “Sottosopra”. Una risata amara, che però non cancella il disagio di migliaia di famiglie rimaste senza refrigerio in una notte torrida.
Prospettive
Edesur ha comunicato che il servizio è in fase di ripristino graduale, ma l’allerta resta massima. Il Servizio Meteorologico Nazionale non offre tregua: l’ondata di calore persisterà, mettendo a dura prova un sistema che ha già mostrato le sue crepe. Resta da chiedersi se questo ennesimo blackout servirà da lezione per sbloccare gli investimenti necessari all’ammodernamento della rete, o se si continuerà a tamponare le emergenze sperando in un calo delle temperature.
Domande e risposte
Qual è stata la causa principale del blackout a Buenos Aires?
La causa tecnica è stata un guasto alla sottostazione di Bosques gestita da Edesur, innescato da un picco di domanda di energia elettrica. Questo picco è stato causato dall’uso massiccio di condizionatori d’aria dovuto a un’ondata di calore estremo, con temperature notturne superiori ai 30 gradi e massime previste fino a 39 gradi.
Quante persone sono state coinvolte nell’interruzione di corrente?
Il disservizio ha avuto un andamento progressivo. È iniziato coinvolgendo circa 30.000 utenti in prima serata, ma ha raggiunto un picco drammatico intorno all’1:30 del mattino, lasciando senza elettricità quasi un milione di utenti (952.000 secondo i dati ENRE) tra la città di Buenos Aires e l’area metropolitana circostante.
Qual è la situazione strutturale della rete elettrica argentina?
L’episodio evidenzia una fragilità nel sistema di distribuzione (l’ultimo miglio) piuttosto che nella generazione. Nonostante l’Argentina abbia capacità produttiva (prevalentemente fossile), mancano investimenti sufficienti nell’infrastruttura di rete per renderla resiliente ai picchi di domanda. Senza adeguamenti infrastrutturali, eventi climatici estremi continueranno a mandare in crisi il sistema.








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