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BREXIT PASSA ALLA “FASE 2”, MA RESTANO MOLTE COMPLESSITA’

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Cari amici

abbiamo avuto da Juncker e alla May la conferma che la prima fase di brexit sembra essersi chiusa. Del resto, come abbiamo affermato innumerevoli volte, era letteralmente impossibile che non si potesse giungere ad un accordo, anche perchè il Dominus europeo, cioè la Germania, presentava un surplus commerciale enorme nei confronti di Londra che, sicuramente, non  voleva veder danneggiato.

Nonostante questo abbiamo assistito ad un indebolimento della sterlina nei confronti dell’euro, dopo un momento di crescita.

Questo è dovuto a due fattori. Il primo, di mercato, è che l’accordo era stato ampiamente scontato ed alla notizia ufficiale  si è tornati alla situazione precedente. Il secondo però è un po’ più complesso. Infatti se è stato raggiunto un accordo sullo status dei cittadini europei nel Regno Unito e, viceversa, per i sudditi della Corona nei paesi UE, ci sono molti punti ancora roventi:

  • Gibilterra, per la quale non è stato raggiunto un accordo di libero scambio con la UE;
  • L’accordo di libero transito Ulster/Irlanda è per lo meno da interpretare;
  • Non è chiaro se i cittadini britannici potranno liberamente passare da un paese all’altro, perchè il pre-trattato prevede i pieni diritti nei paesi dove ATTUALMENTE risiedono;
  • I funzionari UE danno per scontato che un completo accordo commerciale non potrà essere trovato prima del marzo 2019, per cui o ci sarà una dilazione nella discussione o nessun accordo.

Insomma l’accordo è molto parziale , riguarda solo alcuni diritti fondamentali e l’apporto del Regno Unito alle casse  comunitarie (45 miliardi di euro, che andranno a finanziare le ricche pensioni dei funziori UE, che si ritirano a 55 anni), ma nulla più . Questo spiega la successiva freddezza dei mercati.

Aggiungiamo che l’accordo è stato vissuto come una concessione continua da parte del Regno Unito, al limite dell’umiliazione, e questo non favorirà la stabilità politica del governo di Theresa May. Già si sente un rumore di sciabole che si preparano alla prossima lotta pr la leadership dentro il governo conservatore.

C’è ancora molto da fare quindi, e non è detto che il prcorso sarà tutto in discesa. Il primo Ministro aveva promesso un accordo prima di Natale, e qualcosa si è fatto. Ora però vengono i passi più difficili.

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