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Bonus 110%: chi ha controllato? Caro governo, vuoi evitare che gli italiani ti inseguano coi forconi?

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Torniamo rapidamente per far notare due elementi importanti relativi agli incentivi 110%, che sono stati sinora non considerati.

Prima di tutto chi ha controllato, per il sistema bancario, la cartolarizzazione dei crediti ceduti al sistema stesso, permettendo che vi fosse un certo numero di pratiche irregolari? Vorrei farvi notare che una delle piattaforme più usate a tal fine è stata messa in opera da Ernst & Young.  La società di consulenza è nota per aver vigilato così bene in passato, come nel caso Wirecard, dove riusc^ a farsi sfuggire da sotto il naso diverse centinaia di milioni di euro in cash. Con cotal controllo si potevano dormire sonni tranquilli, anzi dire che se le truffe con il superbonus sono state solo il 3% è perché gli italiani sono, in fondo, onesti.

Quindi una seconda osservazione: la verità trapela, poco a poco. in un momento di necessaria sincerità il ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti ha ammesso che gli ostacoli posti al Superbonus non sono legati alla spinta inflazionistica che questo potrebbe causare. Sentiamo le sue parole:

“Ma ora droghiamo un settore in cui l’offerta di imprese e manodopera è limitata. Stiamo facendo salire i prezzi e contribuiamo all’inflazione”.

L’osservazione non è peregrina ed è stata notata come reale da diversi privati che hanno cercato di approfittare: fra poche aziende e materiali scarsi i costi per utilizzare il superbonus sono volati alle stelle. Però una delle cause principali è proprio il fatto che i tempi per poterlo utilizzare sono limitati. La cura non è renderlo così complesso da essere inutile, ma spalmarlo nel tempo, contingentarne l’uso su diversi anni, in modo da non creare eccessi puntuali di domanda, ma favorendo una crescita efficiente dell’offerta. In questo modo si permette agli italiani di ristrutturare le proprie case rendendole più sicure e “Green” come vuole la Commissione, che anzi vuole imporre questo tipo di ristrutturazioni sulla pelle, e sui portafogli dei cittadini italiani. La pressione ad avere tutte la case in classe A o B obbligherà il 79% dei cittadini italiani, proprietari di abitazione, a spendere decine di migliaia di euro in ristrutturazioni. Soldi che, magari, non hanno. Se il governo vuole evitare di essere inseguito dagli italiani armati di forcone o mette il veto sulle richieste, irragionevoli, della commissione o ripartire un superbonus 110%, magari spalmato in più anni. 


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